Appuntamento editoriale sabato 5 maggio al Libraccio di via Vittorio Emanuele a Monza, dove protagonista è il libro di Claudio Colombo, direttore de “il Cittadino”: si tratta di «Niente è stato vano», la prima ricostruzione umana e civile della vita di Géza Kertész, lo Schindler del calcio. A
lle 17 il giornalista, in un dialogo con Giorgio Gandola, racconterà il suo ultimo libro, pubblicato da Meravigli edizioni, incentrato sulla la vicenda del calciatore e allenatore “danubiano” che, dopo il soggiorno italiano, tornò in Ungheria senza presupposti politici per poi diventare un eroe della resistenza contro i nazisti, una scelta che ha finito per pagare fino in fondo. «Da semplice e stimato allenatore a eroe silenzioso di una guerra malvagia – scrive l’editore -. Per vent’anni insegnò calcio nell’Italia che scopriva la forza mediatica del pallone; a Budapest, la sua città, nascose e salvò decine di ebrei dalla barbarie nazista».
La svolta di Kertész è in questo brano del libro: «Questa storia della persecuzione degli ebrei, ha detto mille volte a Rosa, è una follia senza senso. Avevi ragione tu a dire che in Italia le cose si mettevano male. Ma qui non può succedere, noi siamo diversi. Poi esce di casa e vede le stelle gialle sui vestiti, scansa le camionette di soldati tedeschi che sfrecciano nelle strade. Géza ha già deciso: sì, bisogna fare qualcosa…»