Si è conclusa con la visita alla parrocchia dell’ospedale San Gerardo, la traslazione con le sacre spoglie di san Gerardo, che hanno stazionato in una cappella della chiesa da sabato 28 a domenica 29 ottobre.
Il santo però non ha ancora lasciato l’ospedale.
L’urna resterà a disposizione dei sanitari per i prossimi dieci giorni. Lo scheletro di san Gerardo verrà sottoposto ad indagini cliniche e paleopatologiche: tac, radiografie fino all’analisi del dna. A guidare il team di specialisti che analizzeranno il corpo del santo compatrono è la dottoressa Cristina Cattaneo, medico e antropologa, l’anatomopatologa più celebre d’Italia, che ha condotto le indagini su alcuni dei più efferati delitti degli ultimi anni. Ci vorranno sei mesi prima di avere l’esito degli esami che saranno fatti sul corpo di san Gerardo, ma alcune evidenze potrebbero già emergere prima.
“Autopsia” su san Gerardo a Monza: che cosa si saprà
È quello che si augura il parroco di San Gerardo, don Massimo Gaio, custode del corpo del santo, che ha acconsentito allo studio dello scheletro. «È stato Michele Riva, direttore della struttura complessa medicina del lavoro dell’Irccs San Gerardo dei Tintori ad avanzare la possibilità di condurre indagini scientifiche su quello che resta del corpo di san Gerardo. Per loro, che sono medici e scienziati, si tratta di un’occasione più unica che rara, e a noi fedeli servirà per conoscere qualcosa di più sulla vita di Gerardo».
Dalle indagini condotte, infatti, si potrà sapere per esempio lo stato di salute del santo, lo stile di vita che conduceva, se era affetto da malattie, se sono presenti fratture o lesioni. Insomma, informazioni che potrebbero accrescere la scarna documentazione oggi disponibile sulla vita di Gerardo dei Tintori. A incuriosire, in particolare, potrebbe essere una ferita immediatamente individuata da Cattaneo e dal suo staff dopo la prima visita all’urna. Pare infatti che sul teschio sia presente una lesione di circa 12 centimetri, compatibile con una ferita inferta sul capo da un oggetto pesante, forse un sasso.
“Autopsia” su san Gerardo a Monza: il precedente è sant’Ambrogio
Cristina Cattaneo ha già condotto un’indagine simile sul corpo di un altro santo del passato: sant’Ambrogio, morto nel 397 a Milano (allora Mediolanum). Lo studio del cranio ha permesso allo staff di Cattaneo di ricostruire con particolare accuratezza le sembianze del volto di Ambrogio, grazie alla ricostruzione del laboratorio di antropologia e odontologia forense.
L’urna del santo resterà a disposizione dei medici una decina di giorni. Il rientro in parrocchia è previsto per domenica 12 novembre. Intanto Michele Riva, specializzato in Storia della medicina, bioetica e etica clinica, promotore delle indagini che saranno condotte sullo scheletro del santo monzese, sarà ospite di una conferenza che si terrà il prossimo 10 novembre, alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Gerardo. «Sarà quella l’occasione – spiega il parroco – per chiedere direttamente al dottor Riva aggiornamenti riguardo le indagini scientifiche che verranno condotte».