Mario Brunello a Monza per Lampi Debutta “Il tempo è un bastardo”

Prima assoluta alla stagione di “Lampi” organizzata da Musicamorfosi per “Il tempo è un bastardo”, il nuovo progetto solistico di Mario Brunello al violoncello. Sabato 11 maggio al teatro Villoresi di Monza, in piazza Carrobiolo.
Mario Brunello al violoncello per Lampi
Mario Brunello al violoncello per Lampi

È un titolo forte quello scelto da Mario Brunello per l’ultimo appuntamento della stagione di Lampi in programma sabato, 11 maggio, al teatro Villoresi di piazza Carrobiolo: “Il tempo è un bastardo”.

Lo diceva anche Virgilio, con grande eleganza nelle Georgiche (tempus inreparabile fugit) e lo diceva anche Aldo Biscardi con un’espressione divenuta proverbiale. «Il tempo è un bastardo perché fa scivolare nel dimenticatoio cose importanti – ha sottolineato Saul Beretta, direttore artistico di Musicamorfosi – questo è stato il filo conduttore di tutta la stagione di Lampi, e a Mario Brunello è piaciuto subito. Di qui l’idea di concretizzare il suo desiderio, cioè di realizzare uno spettacolo da solo in linea con il concept di Lampi che vuole dare voce alle voci nascoste e diventa ambasciatore di Music Fund».

Brunello, 53 anni, vincitore all’età di 26 anni del primo premio al Concorso internazionale Chaikovsky di Mosca, ha preso parte già a tre edizioni di Lampi. La prima: quella del debutto, dieci anni fa, quando Beretta, direttore artistico del teatrino di Villa reale ideò la stagione pensando proprio all’ex teatro di corte. Beretta chiamò Brunello. Brunello accolse l’invito. Era stato catturato qualche anno prima dalla tesi di laurea del direttore artistico dedicata alla sperimentazione musicale e all’imprenditoria sociale. In linea con quello spirito è nato il primo lavoro pensato per Lampi “Pensavo fosse Bach” riproposto in una delle ultime stagioni. Ed ora “Il tempo è un bastardo”. Brunello è da solo sul palco. O meglio: con lui c’è il suo inseparabile violoncello. Nel programma di Brunello c’è Monteverdi con“Il lamento della Ninfa per violoncello e loop”, c’è J.S. Bach con la Suite per violoncello solo e c’è Piazzolla con Contrabajissimo (Celljissimo) per violoncello. Ma c’è anche il meno noto Telemann e i quasi sconosciuti Ysaye e Weinberg, A sostenere il violoncello in alcune esecuzioni ci pensa l’elettronica.

«Fare musica è un modo per scovare le voci tra le pagine delle partiture, per toglierle dall’oblio, per dare loro una nuova vita, un nuovo suono e un nuova storia, Fare musica è un modo per dare voce ad altre voci».

Brunello è testimonial per Music fund fondata da Lukas Pairon che raccoglie strumenti usati e dismessi per donarli ad aspiranti musicisti nei paesi in via di sviluppo. Per questo dalle 15 di sabato è possibile portare al Teatro Villoresi di piazza Carrobiolo il proprio strumento, la sera salirà sul palco con Brunello e poi un giorno, chissà, darà davvero voce a chi (per ora) non ce l’ha. Il biglietto d’ingresso costa 25 euro in platea (ridotto 22), galleria 18 (ridotto 15), under 18: 6 euro. Prevendite su Vivaticket oppure presso la Promonza.