È Tito Livraghi il vincitore della dodicesima edizione del Premio letterario Brianza secondo la giuria popolare nella cerimonia di domenica scorsa alla Villa reale di Monza. Lo specialista milanese, residente a Vimercate e lì medico nell’ospedale cittadino per molti anni, si è aggiudicato la finale a tre dell’iniziativa dell’Associazione Mazziniani con il romanzo o “La riviera di Milano” pubblicato da Meravigli, lasciandosi alle spalle “Diario di un parroco del lago” di Gianni Clerici e “Prima dei titoli di coda” di Marco Speciale.
Quest’ultimo si è invece aggiudicato il premio della critica con il romanzo d’esordio pubblicato da ExCogita: un testo che attraversa l’Italia e che racconta della bellissima maestra palermitana Carmela che vive la sua esperienza da insegnante al nord come se fosse un film. Livraghi – che ha vinto secondo i lettori di una sessantina di biblioteche della Brianza – si sofferma sul tratto dei Navigli di Crescenzago in cui due secoli fa si trovavano le ville dell’alta borghesia milanese. La sezione inediti ha visto primeggiare Umberto Pessina, mentre un premio speciale è stato attribuito ai vincitori del concorso di racconti “Libera il racconto” che ha coinvolto per il secondo anno un gruppo di detenuti del carcere di Monza.
Tra i premiati anche l’editore Johan&Levi, casa fondata da Giovanna Forlanelli e il saggio “I giardini arciducali di Monza”, edito da Il Libraccio, mentre una menzione speciale è andata al volume “La cappella di Teodolinda” edito dalla Fondazione Gaiani.
Vincitrice assoluta del Premio Brianza, come annunciato, la ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo, residente a Brugherio, che ha firmato nel 2016 il saggio “Ogni giorno tra scienza e politica” (Mondadori).
«Mai avrei pensato un giorno di scrivere un libro – ha detto – tutta la mia ammirazione per gli scrittori: è un lavoro bellissimo, ma difficilissimo».