Il rosso e il bianco che colorano la cover del suo smartphone sono molto simili a quelli del garofano socialista, ma sono quelli inconfondibili che disegnano lo stemma del Monza Calcio, di cui è super tifoso, tanto da aver fatto anche lo steward allo stadio Brianteo.
Tommaso De Brabant, classe 1987, è un giovane scrittore monzese che ha da poco dato alle stampe “Il Garofano e la Fiamma. L’incontro mancato tra Craxi e la destra italiana” per Oaks Edizioni. Un testo che ripercorre alcune delle pagine più oscure della recente storia italiana.
Libri: “Il Garofano e la Fiamma”, l’idea del libro
Come nasce l’idea di questo libro?
«Nel 2020 sono stato ad Hammamet e mi sono immerso in un personaggio affascinante, complesso e carismatico: una storia del passato che parla al presente. Così ho deciso di approfondire la vicenda di Craxi visto da destra».
Dopo vari avvicinamenti tra Craxi, Almirante e i loro “colonnelli” cosa succede?
«La chiave sta nel luglio 1983 quando Craxi, prima di formare il suo governo, invitò alle consultazioni anche Almirante proponendogli una sorta di appoggio esterno. Un gesto per l’epoca ‘scandaloso’ che, però, avrebbe sdoganato almeno ufficiosamente il Movimento sociale. Alla fine, Almirante rifiutò cortesemente preferendo restare “esule in patria”, ma il dialogo tra Psi e Msi continuò al di fuori dell’agone parlamentare».
Libri: “Il Garofano e la Fiamma”, la figura di Craxi oggi
Oggi la figura di Craxi è più che mai attuale e la si cita spesso, anche a sproposito, riferendosi ai fatti di Sigonella o al suo ”j’accuse” contro i parametri di Maastricht dall’esilio di Hammamet.
Secondo lei, Craxi era un “sovranista” per come lo intendiamo oggi?
«La cifra del “sovranismo” craxista, di quello che secondo Craxi poteva e doveva essere il primato italiano, era la collocazione dello Stivale nel mondo. Come già Mattei, Fanfani e Moro, come anche il loro rivale Andreotti, Craxi ben sapeva che questo primato andava riscattato nel Mediterraneo, il piccolo mare che per secoli è stato al centro della storia».
Un incontro mancato che, pur sottotraccia, ha scritto una pagina della recente storia politica italiana.