C’è una sorta di gioco di parole, che funge da richiamo per il lettore, nel titolo dell’ultimo libro di Domenico Flavio Ronzoni, “Il curioso della Brianza”, edito da Bellavite (244 pagine, 15 euro). Perché subito c’è da chiedersi se il curioso (nel senso di curiosone) sia l’autore stesso o se il curioso della Brianza siano le curiosità – ma non solo quelle – contenute nell’opera.
«Il curioso del titolo sono io», chiarisce subito Ronzoni, brioschese doc (è stato anche sindaco del paese tra il 1985 e il 1990), professore di lettere al Collegio Ballerini di Seregno ma soprattutto ricercatore e divulgatore di storia locale, autore di numerosi libri e direttore della rivista Brianze dal 2009 al 2012.
«Qualcuno – spiega Ronzoni – mi ha detto che questo titolo sminuisce il contenuto del libro, ma l’abbiamo scelto perché non doveva essere troppo pesante o accademico. Dietro al titolo c’è storia, storia vera, e non solo raccontini. C’è lavoro di ricerca, ci sono documenti d’archivio».
Nel libro sono raccolti trenta articoli usciti nell’arco di un ventennio su Brianze (rivista purtroppo chiusa nel 2012), su Lecco Economia e sul Corriere della sera in occasione della nascita della Provincia di Monza e Brianza.
Di tutto un po’: si va dal ricordo di Sandro Motta all’annosa questione dei confini della Brianza, dall’importanza dell’acqua nel nostro territorio alla figura di Teodolinda, dalla vita del pittore napoletano Giorgio Scarpati a Giussano alla pari importanza, in Brianza, della presenza delle ville di delizia e dei casott nei campi dove riporre gli attrezzi, a Benedetto Croce che frequentava Villa San Martino ad Arcore (in era preberlusconiana, ça va sans dire. Nella foto, Croce a sinistra con Alfonso Casati bambino e il padre). Con una chicca: lo scontro tra contadini e pastori nella Carate Brianza del 1700.
Insomma: si spazia dall’ambiente all’arte, dall’architettura alla storia, dalla storia alle storiacce, ai personaggi. Tra questi don Luigi Grasselli, amico e compagno di scalate del “Papa alpinista” (Pio XI, il desiano Achille Ratti), l’alpinista villasantese Andrea Oggioni e Ernesto Teodoro Moneta, premio Nobel per la pace 1907, cresciuto a Missaglia. E di Moneta Ronzoni presenta il carteggio inedito sull’amicizia con Ada Negri.
«Tutti i saggi – chiarisce Ronzoni – sono presentati con solide basi storiografiche di fonti e ricerche d’archivio ma con linguaggio divulgativo atto a incuriosire. Tanto testo e poche note, e non il contrario».
Di qui il valore dell’opera: non (solo) un’antologia di testi, usciti in tempi e pubblicazioni differenti e qui con la comodità di averli tutti sotto mano, ma una serie di spunti per chi voglia ulteriormente approfondire. E anche Ronzoni è già in pista per approfondire uno dei personaggi brevemente presentati in questo libro: Giuseppe Cuzzi, nato a Nava (Lecco) nel 1843, colonialista a tutto tondo, antesignano delle conquiste italiane in Africa.
«Ebbe una certa notorietà nel Ventennio per i suoi trascorsi africani, poi più nulla. Solo Milano e Como (e in Brianza Missaglia e Besana Brianza) gli dedicano una via, presentandolo come garibaldino e pioniere d’Africa. Per fine 2017 conto di pubblicare un libro su questo personaggio brianzolo sconosciuto comprendendovi anche le sue memorie, uscite nel 1900 solo in tedesco e tradotte poi in inglese (ma mai pubblicate) dall’università di Khartoum».