Si intitola “Le stanze dell’anima” la mostra dedicata al pittore monzese Ezio Barni, curata da Emanuela Genovese e Isabella Zappa, inaugurata allo spazio Domus Art di Vedano al Lambro (Largo IV novembre angolo via Torneamento).
Una ventina di opere e una serie di disegni ripercorrono la carriera dell’artista scomparso nel 1997.
«Il titolo – spiega la curatrice Emanuela Genovese – trae ispirazione da un contributo critico alla retrospettiva “Ezio Barni opere scelte 1965-1985” tenutasi alla Galleria Civica di Monza nel 1985, dello storico dell’arte Paolo Biscottini, profondo conoscitore, estimatore ed amico personale dell’artista».
L’arte del monzese Ezio Barni in mostra, protagonista della vita culturale monzese e lombarda
La mostra che resterà aperta fino al 25 febbraio (dal martedì al sabato su appuntamento 039 2496808) è l’occasione per riscoprire l’arte di un uomo che è stato indimenticabile protagonista della vita culturale monzese e della scena artistica lombarda del secondo 900 .
Ezio Barni infatti, tra le sue molteplici attività, portate avanti sempre con spirito di iniziativa e passione per l’arte, ricoprì importanti incarichi pubblici in particolare quello di Presidente dell’Associazione Culturale Amici dei Musei e della Villa Reale, nel corso del quale lottò per il recupero della Villa Reale e per una nuova collocazione dei suoi tesori d’arte ospitati, a causa della chiusura della Pinacoteca Civica avvenuta anni prima.
In molti ricorderanno la mostra da lui voluta dal titolo provocatorio “Il museo negato” nel 1994 per accendere i riflettori sulle opere della Pinacoteca civica in attesa di un luogo di esposizione.
L’arte del monzese Ezio Barni in mostra, chi era
Artisticamente Ezio Barni esordisce negli anni della gioventù, affiancando la pittura agli studi di giurisprudenza. La sua arte viene ispirata direttamente dalla natura, dal paesaggio lombardo in particolare, dalle terre che egli ama profondamente e che ritrarrà per tutta la vita.
«Decisivi per la sua formazione artistica – spiega la curatrice – furono gli incontri con Marcello Dudovich e con Jacques Decaux, e le suggestioni della pittura di Jackson Pollock per l’importanza del gesto, della spiritualità di Mark Rothko, dell’armonia di Paul Klee, le cui influenze riescono a fondersi mirabilmente con la creatività e la sensibilità di Ezio Barni, dando origine ad una produzione pittorica caratterizzata da atmosfere sospese, liriche, senza tempo».
L’arte del monzese Ezio Barni in mostra, poesia e racconto
L’intento della mostra non è solo di documentare l’evoluzione del percorso dell’artista, bensì di sottolineare in particolare la vena intimista, tipica dell’arte figurativa lombarda, che contraddistingue la sua pittura e che si ritrova nei temi a lui più cari, dalle figure femminili, alla natura morta e al paesaggio.
C’è nelle sue tele un grande equilibrio compositivo, una narrazione che mescola poesia e racconto, dimensione onirica e realtà, ironia e stupore. La sua ispirazione è la natura, ma anche il mondo dei ricordi e degli affetti che conduce in un luogo poetico, le stanze dell’anima.