Chi è rimasto orfano del concerto di riapertura della Villa reale può dispiacersi un po’ meno: dal 30 maggio al 2 giugno la Villa reale si riempirà di musica per tutti quelli che hanno deciso – o decideranno – di visitarla nei giorni di apertura gratuita: è “Italian landascapes”, definito dalla Reggia “quattro giorni di percorsi musicali e visivi nelle sale della Villa, che accoglie nuovamente il pubblico e si candida a casa della creatività e del dialogo tra le arti. In totale sessanta artisti che si esibiranno in oltre cinquanta performance, replicate più volte durante la giornata, che accompagneranno le visite degli ospiti”.
Tra i protagonisti ci sono il Conservatorio di Milano, la scuola di musica Claudio Abbado, l’Accademia del Teatro alla Scala, il Conservatorio di musica di Cremona e “alcuni tra i più significativi esponenti della musica di ricerca contemporanea, che eseguiranno le proprie composizioni inedite”. Si traducono in cinquanta performance che vengono replicate nel corso della giornata, eseguite da sessanta esecutori.
Qualche nome, allora: Giovanni Falzone nella grande dala da ballo, il vibrafonista Pasquale Mirra nella sala della pendola, Elena Rivoltini, attrice soprano e performer, nell’appartamento degli imperatori di Germania, quindi la musica dal mondo di Artetetra, Laura Agnusdesi, Ricciarda Belgiojoso, Walter Prati tra gli altri nella sala da pranzo, nella sala di ricevimento di Umberto I, all’appartamento della duchessa di Genova. «Per la riapertura dopo questi lunghi mesi, accogliere finalmente il pubblico, abbiamo pensato – dice Giuseppe Distefano, direttore generale del consorzio Villa reale e Parco di Monza – a un ricchissimo percorso che mette in dialogo la musica e l’inestimabile patrimonio architettonico del complesso monumentale. È lo spalancarsi di una porta sull’orizzonte del futuro del nostro territorio e della Villa reale che si propone di essere non solo un luogo di rilevanza internazionale ma anche casa della creatività».
Prodotto in collaborazione con Zero e con la direzione di Mirko Rizzi, il progetto viene presentato come “l’inizio di un percorso che la Villa intende realizzare, insieme al territorio, per essere non soltanto uno dei più importanti complessi monumentali italiani, ma la casa della creatività”.