Il primo conflitto mondiale narrato attraverso gli occhi e la penna di una giovane donna monzese. Dai diari di Eurilla Bollani sono nati prima un libro (sei anni fa) e oggi un breve documentario “La grande guerra vista da casa. Diario di una signora monzese” realizzato dalle associazioni Mnemosyne e Mazziniana (sezione di Monza) che si può vedere sui canali You Tube dei due sodalizi e sul sito del comune.
«L’emergenza Covid – spiega Ettore Radice, sceneggiatore e regista – ci impedisce di ricordare il 4 novembre con cerimonie pubbliche e rappresentazioni teatrali. Ho pensato di realizzare un mio personale contributo facendo rivivere le vicende belliche nella nostra città attraverso le parole di una signora della borghesia cittadina, all’epoca trentenne, che nei suoi diari documentava fatti nazionali, internazionali e vicende di famiglia. Al fronte, infatti, Eurilla aveva una sorella crocerossina e un fratello soldato».
Le riprese hanno toccato alcune zone del centro storico monzese tra cui piazza Duomo, corso Milano, e l’abitazione della figlia minore di Eurilla, Annamaria Pagnoni, medico, nata nel 1919, dopo Tea, Tino e Franco. «Alla dottoressa Pagnoni si deve la pubblicazione dei diari della madre – riprende Radice – siamo stati a casa sua la scorsa settimana con le dovute precauzioni e lei ci ha fornito preziosi suggerimenti e indicazioni». A vestire i panni della protagonista è Elena D’Angelo, celebre interprete di operette, che con la sua straordinaria presenza scenica ha fatto rivivere le vicende di oltre un secolo fa. A dare voce a Eurilla con il giusto pathos è, invece, l’attrice Mara Gualandris. Nel documentario, lungo poco più di dieci minuti, partecipano anche Dario Sarno e Marco Vimercati.
«Eurilla, quinta di nove figli, era una donna colta, intelligente e moderna – osserva Radice che è stato assistito nella regia da Mirko Valtorta e nelle riprese da Marco Cernuschi – si era diplomata maestra a diciassette anni e l’anno successivo si era recata in Brasile dove il padre aveva aperto un cappellificio. Aveva vissuto anche in Germania. I suoi diari sono cinque quaderni scritti di getto a partire dal 23 maggio 1915». Eurilla leggeva i giornali dell’epoca e impreziosiva i suoi scritti con notizie che sono diventate pagine di storia tra cui la rivoluzione russa e l’uccisione della famiglia Romanov ma per il suo audiovisivo –che gode del patrocinio del Comune e del patrocinio oneroso della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza- Radice ha volutamente preso spunto dalle pagine più locali, quelle che riguardavano la nostra città e la Brianza. Per raccontare una guerra che nemmeno a Monza ha fatto sconti.