In tour nella Monza scomparsa: dal castello al teatro arciducale

Venerdì allo Sporting club il primo di due incontri organizzati da Mnemosyne. Attori, musica e immagini per ricostruire la storia (e la fine) della fortezza viscontea di Monza e imboccare un tour nella città scomparsa.
Monza, stampa antica del Castello di Monza
Monza, stampa antica del Castello di Monza

Anche Monza aveva il suo castello, costruito nel ‘300 che cingeva e proteggeva i nostri antenati. Un castello sopravvissuto per circa cinquecento anni per poi essere demolito agli inizi dell’Ottocento: con i mattoni è stato costruito il muro di cinta del Parco della Villa reale. Ciò che di quel castello oggi rimane è il nome della piazza vicino alla stazione e una torretta di cinta lungo via Azzone Visconti. Ma il castello non è l’unico monumento ad appartenere solo alla memoria o ai libri di storia.

Stesso destino anche per il teatro Arciducale costruito alla fine del ‘700 e nel 1802 avvolto dalle fiamme a causa di un incendio per poi essere ricostruito come teatro sociale e poi demolito per far spazio alla casa del fascio. E ancora l’antico convento della Monaca di Monza in via Talamoni abbattuto negli anni ’50 del secolo scorso per erigere un condominio.

Triste destino per alcuni simboli della storia e dell’architettura monzese che tornano a rivivere allo Sporting Club con una rassegna di conferenze sceniche curate da Ettore Radice, presidente dell’associazione culturale Mnemosyne. Il primo appuntamento è per venerdì 22 gennaio, alle 21.15 in Sala Verde con la rivisitazione di storie, vita e intrighi all’interno di quello che fu il Castello Visconteo.
Sul palcoscenico di viale Brianza si esibiranno gli attori monzesi Anna Pennati e Mario Bramati che indosseranno abiti dell’epoca messi a disposizione da Ghi Meregalli, dall’associazione La Ghiringhella di Villasanta e dagli Amici del Presepe di Lissone.

Un tuffo nel passato, alla scoperta degli intrighi di corte, di amori clandestini spesso finiti tragicamente. Il tutto intervallato dalle esibizioni del mezzo soprano Sonia Multari che interpreterà alcuni canti francesi del ‘300. Durante la serata verranno anche proiettate immagini, planimetrie e ricostruzioni di questa antica fortezza demolita agli inizi dell’Ottocento.

Il secondo appuntamento è fissato per il 18 febbraio, alle 21, con una serata dedicata al teatro Arciducale. L’ingresso è libero.

Una ghiotta occasione per riportare in auge una Monza che appartiene solo ai libri di storia, con un pizzico di nostalgia e di amarezza da parte dei suoi cultori, che sperano in una maggiore valorizzazione dei tesori spesso sconosciuti.
«Per esempio bisognerebbe trovare una migliore collocazione per il nostro archivio storico, attualmente in via Annoni – suggerisce Ettore Radice – Oggi relegato a una misera salettina, con un tavolo e poche sedie, con una luce fioca, neppure adatta alla consultazione. Eppure nel nostro archivio conserviamo autentiche chicche che dovrebbero essere valorizzate e mostrate a chi, anche da lontano, giunge in città per effettuare ricerche storiche. Pochi magari lo sanno ma nel nostro archivio abbiamo anche un documento con la firma di Napoleone».