Tensione, colpi di scena e tacchi a spillo: fiato sospeso al Binario 7 con “Homicide House”, per la storia di un padre di famiglia, un uomo dall’esistenza ordinaria, che in un attimo finisce in guai davvero grossi. Sabato 18, alle 21, e domenica 19 febbraio, alle 16 e alle 21, per la stagione di prosa arriva a Monza lo spettacolo vincitore del decimo premio Riccione Pier Vittorio Tondelli, ritenuto il più importante riconoscimento nazionale per la drammaturgia. Dal testo di Emanuele Aldrovandi, ecco un thriller teatrale capace di accompagnare il pubblico in un vortice di sensazioni, attraverso una parabola eloquente sui pericoli della società attuale.
Lo spettacolo spazia dalle perversioni contemporanee alla crisi economica, dalle psicosi e dalle menzogne necessarie al mantenimento di una rispettabilità sociale fino alla menzogna in genere, come sistema, anche all’interno delle relazioni umane più intime. Prodotta da Bam Teatro di Roma e Centro Teatrale MaMiMò, di Reggio Emilia, la rappresentazione vede la regia di Marco Maccieri, anche in scena accanto a Valeria Perdonò, Luca Catani e Cecilia di Donato.
Tutti a raccontare la storia di un uomo normale che si trova nella difficile situazione di dover ripagare, senza il giusto preavviso, un grosso debito. Mentre la moglie, ignara degli affanni economici del marito organizza una vacanza, un diabolico strozzino propone uno scambio al malcapitato: entrare nella “Homicide House”.
Di fatto, un gioco al massacro riservato a persone facoltose, in cerca di emozioni forti, che non lascia scampo e che affida all’uomo il compito di spiegare al mondo, con ipocrisia e falsità, una storia troppo complicata. L’uomo accetta di entrare in un luogo dove “s’incontrano esigenze complementari che il mercato finora non soddisfaceva”: chi vuole uccidere paga una vittima e chi vuole morire riceve dei soldi da lasciare alla propria famiglia.
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