Le “Aquile randagie” arrivano nei cinema italiani il 30 settembre per tre giorni. È il film di Gianni Aureli dedicato agli Scout di Monza e di Milano che durante il fascismo proseguirono le attività clandestinamente e continuarono a organizzare i campi in Val Codera. L’appuntamento in Brianza è a Monza, al cinema Teodolinda, al Metropolis di Paderno Dugnano e al teatro San Giuseppe di Brugherio, dove l’evento è vissuto da protagonisti.
I brugheresi infatti hanno una ragione in più per vedere la pellicola dato che tra le comparse c’è Mirco De Pascale, uno Scout di 25 anni, riconoscibile in alcune scene con la divisa militare. Il gruppo Scout protagonista del film era guidato da Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini che, dopo l’8 settembre 1943, con don Giovanni Barbareschi e altri sacerdoti fondarono l’Oscar (Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati) e accompagnarono diversi perseguitati in Svizzera per i sentieri di montagna.
Quella delle Aquile Randagie è una pagina della Resistenza ancora poco nota, caratterizzata dal coraggio e dalla paura, dalla fedeltà e dalla ribellione perché, come spiega il film omonimo, «cambiare il mondo si può».
De Pascale è entrato negli Scout quando aveva 10 anni. Le riprese, girate nell’agosto 2018, hanno rappresentato per lui un’incursione isolata nel mondo dello spettacolo: «Il mio sogno – ha raccontato di recente a il Cittadino – è quello di insegnare matematica alle superiori. Ho terminato l’università ad aprile e a luglio ho concluso il percorso di formazione per docenti For24: ora dedicherò un anno al volontariato internazionale per acquisire nuove competenze».
Con questo spirito da qualche settimana vive a Bucarest dove insegna e fa animazione nelle scuole e negli ospedali. Sul set è arrivato per caso: «Non sapevo – spiega – che stessero girando un film sulle Aquile Randagie finché un’amica coinvolta come costumista ha chiesto a me e ad altri amici se volevamo partecipare. Abbiamo accettato per curiosità, nella speranza di divertirci un po’ dato che era il 24 agosto ed eravamo a casa. È stata una giornata molto intensa. Alle 8 eravamo a Pavia, in costume, e ho girato parecchie scene: sono passato in un vicolo con il fucile in mano, ha partecipato a una parata militare, sono stato tra il pubblico davanti a un palco e ho registrato alcuni effetti sonori».
È la storia delle Aquile Randagie che dissero di no alla dittatura, al totalitarismo, continuando le attività scout a rischio della vita e mantenendo lo spirito di servizio agli altri. Erano gli scout milanesi e monzesi che, dopo lo scioglimento delle associazioni scout decretato dal fascismo nel 1928, continuarono clandestinamente le attività.
IL TRAILER DEL FILM