È già stato applaudito in tutto il mondo, ma questo di sicuro è un passo avanti nella sua già luminosa carriera: Michele Spotti, il trentunenne cesanese che si sta affermando a livello internazionale nella direzione d’orchestra, è protagonista nella stagione estiva all’Arena di Verona.
A lui il compito di dirigere la celebre Turandot in uno dei luoghi più affascinanti che il mondo della lirica oggi è in grado di proporre. “Sono davvero entusiasta di questa esperienza – racconta Spotti -. Lo considero come uno dei regali più belli della mia carriera. Dirigere all’Arena di Verona è un sogno, si realizza in un anno del tutto particolare visto che celebriamo il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini. Sono già stato impegnato in alcune serate, altre ne mancano, è bello vedere che stiamo ottenendo consensi da parte del pubblico e della critica“.
Cesano, Michele Spotti dirigerà la Turandot: “L’Arena bisogna saperla domare”
Spotti non ha dubbi nel dire cosa l’ha colpito di più di questa esperienza: “Il silenzio. Avvertire il silenzio assoluto di 12mila persone è una esperienza che non capita spesso nella vita. Bisogna essere lì per capire quanto sia emozionante. Tutti lì in attesa delle note, delle voci. Fantastico. Io ho cercato di fare tesoro del consiglio che mi avevano dato, ovvero del fatto che l’Arena bisogna saperla “domare” tra tecnica e carisma”.
In entrambi gli aspetti il direttore d’orchestra cesanese, come ben sanno gli addetti ai lavori, non ha problemi: è di assoluta eccellenza. “L’esperienza di Marsiglia ha contribuito molto al mio posizionamento a livello internazionale. Un giovane con una carica importante. Però anche dal punto di vista tecnico mi ha dato la possibilità di affrontare tanti repertori diversi. Non sono un direttore d’orchestra con etichette, sono molto poliedrico”.
Cesano, Michele Spotti dirigerà la Turandot: “Mi piace avvicinarmi a ogni tipo di pubblico”
Per lui anche il futuro è roseo: a settembre è richiesto il suo talento per l’inaugurazione della celebre rassegna «MiTo», uno degli appuntamenti di massa più importanti per la musica classica. “Sarà una bella esperienza – commenta Spotti -, mi piace avvicinarmi a ogni tipo di pubblico. E’ importante uscire dai teatri. Anche l’Arena ha un lato pop che mi contraddistingue. Sto vivendo questa fase affascinante della carriera con tanta passione. Cerco di migliorarmi, mi piace non rimanere confinato ai grandi compositori italiani visto che ho un debole per Richard Wagner. E ricordo con piacere i miei esordi a Cesano nell’auditorium Disarò con piccole formazioni musicali. Se oggi sono all’Arena di Verona e in giro nel mondo, lo devo anche a quei momenti”.