Monza, festa per la Villa reale e i 240 anni della posa della prima pietra

Ricorrono i 240 anni della posa della prima pietra: il 30 giugno appuntamento alla Villa reale di Monza per celebrare l’evento con il Centro documentazione. La data compare in una pagina dei registri di cassa dell’Arciduca.
Monza Villa reale
Monza Villa reale Fabrizio Radaelli

La data: 30 giugno 1777. Una data da ricordare nella storia di Villa Reale di Monza. Esattamente 240 anni fa, la posa della prima pietra del cantiere da 70mila zecchini guidato dall’Imperial Regio architetto Giuseppe Piermarini.

A confermarlo è una pagina dei registri di cassa dell’Arciduca, dove alla voce “dare” si legge di “mancie e gratificazioni ordinate da sua Altezza Reale in occasione che si è posta la prima pietra della fabbrica”.

Segue l’elenco dei destinatari di tali regalie: il giovane che ha portato la scala, il muratore che è andato sulle piante, 78 zecchini per i 26 muratori ricompensati con 3 zecchini al giorno per le giornate perse per la pioggia, 122 zecchini per i 6 “manuali” al lavoro.
Alla voce del “dare” c’è anche la spesa di 30 boccali di vino che l’arciduca Ferdinando ordina che siano distribuiti tra le maestranze proprio per un momento di festa per la posa della prima pietra.

«Anche se con tutta probabilità la posa della prima pietra risale a qualche tempo prima – spiega Marina Rosa, presidente del Centro documentazione residenze reali lombarde – quella del 30 giugno è la prima data che compare sui registri contabili in riferimento alla Villa di Monza».

È dunque una buona occasione per celebrare e conoscere nuove pagine importanti della storia della Villa. Così per la giornata di venerdì 30 giugno il Centro documentazione residenze reali lombarde insieme all’associazione Mnemosyne, Casa della Poesia, Amici della Musica proporranno un pomeriggio di festa.

Dalle 13.30 fino alle 20.30 sarà presente un gazebo delle Poste per uno speciale annullo filatelico della ricorrenza. È stato scelto un cofanetto con le immagini della villa dell’incisore ticinese Giacomo Mercoli che tra il 1791 e il 1796, su incarico di Piermarini, realizza sei piante di villa e giardini. Il francobollo è quello realizzato in occasione dei 200 anni dalla morte dell’architetto di Foligno.

Alle 18 i giardini arciducali torneranno ai fasti della corte asburgica con figuranti in costume. La coppia reale accompagnerà i visitatori in un percorso musicale attraverso i giardini alla scoperta di quanto resta del maestoso impianto formale realizzato dal Piermarini (ritrovo allo scalone sulla facciata posteriore, partecipazione libera).

Alle 20.30 la festa si sposta al teatrino di corte per una lettura scenica sul tema “Amori e dissapori alla corte di Ferdinando. Parole, contrasti, passioni dai carteggi d’epoca”. Gli attori della compagnia “La Sarabanda” restituiranno un ritratto insolito e privato di Ferdinando, dell’amata consorte Beatrice d’Este, dell’imperatrice Maria Teresa che aveva per il suo quattordicesimo figlio un occhio di riguardo, del fratello Giuseppe con il quale non mancarono i dissapori.

«Il programma dei festeggiamenti proseguirà in autunno – conclude Rosa – ci auguriamo che il nostro progetto complessivo che include una mostra e diversi momenti di approfondimento possa realizzarsi con la partecipazione anche del Consorzio».