Per denaro, una coppia italiana, lei 26enne, lui di 43 anni, di Vimercate, si sarebbe prestata a intestarsi dei veicoli utilizzati da un 45enne già noto alla Giustizia, albanese, che, in quanto clandestino, non poteva possederne a suo nome. Ma questo è nulla. Sempre per “dare una mano” al medesimo soggetto, ancora in cambio di soldi, i due gli avrebbero permesso addirittura di riconoscere come proprio un loro figlio, nato nell’agosto 2013, al fine di fargli ottenere il permesso di soggiorno, in quanto padre di cittadino italiano.
Si tratta di un ulteriore sviluppo dell’operazione “Velarium”, condotta dalla squadra investigativa del commissariato della polizia di Monza tra settembre 2015 e maggio 2017, che aveva portato all’esecuzione di 27 misure cautelari e alla successiva condanna di tutti gli imputati a oltre 100 anni di carcere per vai reati tra i quali, tentato omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e detenzione di armi.
Quanto emerso a carico dei tre è autonomo rispetto al filone principale dell’indagine. Nei giorni scorsi gli è stata notificata un’informazione di garanzia. Devono rispondere dei reati di alterazione di stato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di fronte al tribunale di Monza, mentre il tribunale dei minorenni si è già attivato con provvedimenti cautelari a favore del bambino. L’ufficio immigrazione di Monza, infine, ha avviato la pratica per la revoca del permesso di soggiorno al 45enne albanese.