Le campane della chiesetta di San Maurizio sono state silenziate. Non del tutto, ma il loro rintoccare nell’arco della giornata è stato ridimensionato. Le 2 campanelle collocate sul campanile dell’antico edificio d’ora in avanti segneranno l’inizio della giornata alle 7.30 (e non più alle 7.15), daranno il suono orario sull’ora piena una sola volta (e non più ripetuto dopo 3 minuti), segneranno la mezz’ora solo con il tocco della mezza (e non più anche con il ripetersi dell’ora intera).
La novità è stata comunicata dal vicario di San Maurizio don Michele Di Nunzio, che nell’ultimo mese ha preso atto delle rimostranze di alcuni abitanti residenti nei pressi della chiesetta, i quali hanno comunicato il loro disappunto via mail alla segreteria parrocchiale.
«Avendo affrontato per la prima volta tale questione, ho riscontrato che le disposizioni della Diocesi di Milano e le indicazioni della Conferenza episcopale italiana, sostanzialmente osservate, invitano a considerare il mutato clima culturale odierno – ha scritto don Michele in una lettera aperta ai parrocchiani – Ho ascoltato sia la comunità che la Commissione Territoriale. Mi sono confrontato con i confratelli sacerdoti della Comunità pastorale e con il nostro parroco».
Insomma ha interpellato tutte le parti interessate e ha ponderato la decisione di rimodulare il suono delle campane. Non senza qualche diffidenza da parte di alcuni parrocchiani. «Ci vogliono togliere i nostri simboli» ha detto un anziano signore e «Non c’erano le campane quando si sono trasferiti qui? Se andassero ad abitare vicino a una stazione, farebbero fermare tutti i treni?» ha chiosato un altro.
«Penso sia giusto custodire l’identità di un territorio anche attorno a questi simboli, pur rispettando le regole civili ed ecclesiali» ha premesso don Michele, che ha proseguito nel ragionamento cogliendo l’occasione per interpellare la comunità: «Dobbiamo interrogarci sul nesso tra tradizioni e convinzioni. Il rintocco delle campane può avere ancora senso nel 2016 se viene interpretato come atto sociale, come il rintocco dello scorrere del tempo che non è tanto e solo segnalazione oraria, quanto riferimento dello scorrere della vita per una comunità che si riconosce come tale. Ma magari qualcuno non si ritrova più in una prospettiva simile…pensiamoci».
Per fugare dubbi, va segnalato che le campane in questione non sono quelle della chiesa parrocchiale («che non ha campanile, probabilmente per stemperare il campanilismo brianzolo», ha osservato con una vena di sarcasmo don Michele), ma quelle della chiesina di via Motta.