Vimercate esce dall’Unione dei Tre Parchi. E difficilmente ci sarà ancora un futuro per l’ente sovracomunale avviato da quattro municipi nell’estate 2014 e dove ora restano in due. La decisione di staccare la spina è stata confermatadal sindaco Francesco Sartini ai colleghi di Carnate e Ornago, e già ha avuto come primo effetto la presentazione delle dimissioni dagli incarichi nell’Unione del segretario generale del Comune di Vimercate, Sandro De Martino, che saranno definitive entro massimo un mese.
È l’avvio di un percorso verso l’uscita che, come era accaduto un anno fa nel caso della prima uscita di Burago di Molgora, non è immediato e impegnerà i tre Comuni per diverso tempo per seguire le varie procedure di “spartizione” della Polizia locale, finora l’unica funzione unificata, e le ripartizioni degli organi politici dell’Unione.
«Non è la Giunta Sartini che blocca l’Unione ma è dal 2014 che questo ente è fermo» vuole subito precisare il sindaco pentastellato che, fin da quando era all’opposizione, non ha mai risparmiato critiche al nuovo ente spinto dall’ex sindaco Paolo Brambilla e sostenuto dal Pd. «Non abbiamo mai nascosto le criticità di questa forma di collaborazione tra Comuni – aggiunge Sartini -. Ho comunicato che Vimercate intende seguire un percorso d’uscita dall’Unione». In una nota Palazzo Trotti indica lo scioglimento a partire dal 1° luglio.
Sartini ha visto l’Unione dall’interno, come membro della Giunta, negli ultimi sei mesi, ma sono stati sufficienti a confermargli che «è un modello che riteniamo non adeguato per Vimercate: è il sistema peggiore che si potesse pensare per far condividere attività e servizi tra i Comuni. Ci sono altre possibilità di collaborazione, migliori perché in grado di rispettare i vari orientamenti politici di chi vi partecipa. L’Unione invece crea una sovrastruttura per i Comuni che non ha senso: e lo dimostra proprio il caso della nostra Unione dove si è arrivati al paradosso che una forza politica è maggioranza nella Giunta ma è minoranza nel Consiglio. Una situazione ingestibile».
Punta il dito contro la scelta di Sartini la capogruppo Pd Mariasole Mascia che parla di «ennesima presa in giro dei 5 Stelle: avevano scritto nel loro programma che avrebbero coinvolto i cittadini nelle decisioni sull’Unione e invece il sindaco ha fatto tutto da solo, senza neppure informare il Consiglio dell’Unione. Inoltre, viene dimostrata incapacità nell’amministrare: al posto di far funzionare meglio l’Unione, o anche cambiarla come avrebbero preferito, si tirano indietro. E fanno perdere una grande opportunità per la città e il vimercatese».