Il bilancio 2024 del Comune di Vimercate ha meno trasferimenti dallo Stato e anche meno entrate di oneri di urbanizzazione nella parte capitale che crea non pochi problemi all’amministrazione per le opere pubbliche. Eppure il documento nel suo complesso ha un valore di circa 31 milioni di euro suddiviso in 22,8 di parte corrente e 8,9 di parte capitale. A illustrare i numeri mercoledì 31 gennaio in consiglio ci ha pensato l’assessore al Bilancio Mariasole Mascia. Le linee guida del bilancio comunale per il 2024 riguardano il mantenimento dei servizi, il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Documento Unico di Programmazione (D.U.P.), la prosecuzione degli importanti interventi di riqualificazione del patrimonio e del territorio intrapresi nel biennio precedente come la ristrutturazione dell’asilo nido Girotondo e la riqualificazione del parco di Villa Sottocasa (come esempi), il sostegno alle fasce più deboli – caratterizzato quest’anno da un incremento delle risorse stanziate a fronte dell’aumento del numero degli utenti, specialmente anziani, minori e utenti di assistenza domiciliare. Proseguono inoltre gli investimenti per la sicurezza, con l’ampliamento della videosorveglianza a Oreno. Sul fronte delle entrate tutte le aliquote dei tributi locali rimangono invariate.
Vimercate ha un bilancio e i rischi secondo Mascia
Mascia ha spiegato nella sua relazione che: “Quest’anno il bilancio comincia a fare intravedere (e il rischio è che il problema vada acuendosi negli anni a venire) delle difficoltà sulle entrate di parte capitale necessarie a finanziare lavori e opere pubbliche. Difficoltà che saranno in parte amplificate dalla decisione di non utilizzare l’avanzo di amministrazione, per destinarlo al finanziamento dell’impianto natatorio, in quanto quest’ultimo, a differenza di altri interventi, non è stato incluso nello strumento urbanistico vigente tra le opere da finanziare con le risorse derivanti dalle trasformazioni territoriali.” Il vicesindaco ha posto l’attenzione dell’aula sul fatto che, negli anni pregressi, la assenza di coordinamento tra le previsioni urbanistiche e la programmazione delle opere pubbliche ha di fatto provocato il progressivo esaurimento delle risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione, utilizzate per finanziare le opere previste dallo strumento urbanistico negli specifici ambiti e non correlate alle oggettive necessità di conservazione e mantenimento in funzione del patrimonio pubblico. “Questo meccanismo, seppur magari funzionale all’epoca in cui è stato adottato -ha osservato Mascia – , oggi non consente di tenere conto e quindi di soddisfare con carattere prioritario le reali e attuali necessità dell’Amministrazione in tema di opere pubbliche (prime fra tutte, la indispensabile manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell’esistente) obbligando a destinare tutte le potenziali risorse degli interventi più importanti alla realizzazione delle opere già elencate dettagliatamente nel PGT e che potrebbero non essere oggi ritenute più così indispensabili”. “Il problema non potrà che essere risolto solo in sede di variante generale-, conclude Mascia – e fino a quel momento dovremo sforzarci di cercare soluzioni provvisorie per fare fronte alle più impellenti necessità, anche tenendo conto dell’oneroso impegno che l’Amministrazione andrà ad assumere per la realizzazione dell’impianto natatorio”. Proprio per questo progetto la giunta Cereda utilizzerà 4,8 milioni di euro di avanzo di amministrazione 2023 e la restante parte dell’investimento con l’indebitamento dell’ente.