È arrivato a palazzo Trotti tesissimo, con i nervi a fior di pelle, deciso a rivendicare per l’ennesima volta un alloggio pubblico e a ottenerlo. Contrariato per aver ricevuto ancora una volta una risposta negativa, ha dato in escandescenze e ha rovesciato con furia il pesante tavolo della sala giunta, sormontato da una spessa lastra di vetro, riversandolo addosso all’assessore ai servizi sociali Carla Riva e al sindaco Paolo Brambilla, impegnati entrambi, con altri colleghi di giunta, nel ricevimento senza filtri del martedì pomeriggio quando i cittadini possono incontrare l’esecutivo anche senza aver preso appuntamento.
Il gesto è stato più eclatante che dannoso perché i due amministratori per buona sorte non hanno riportato conseguenze, «anche il tavolo non si è rotto, è stato subito risistemato» ha confermato la stessa Riva a qualche giorno di distanza. Sul posto erano comunque accorsi gli agenti di polizia locale, ma il loro intervento non è stato necessario per sedare un’escalation di violenza che è andata rapidamente scemando e che, dopo il violento scoppio d’ira, si è esaurita in fretta. Protagonista dei fatti è un trentenne vimercatese, senza lavoro e senza fissa dimora, che fino a qualche anno fa risiedeva in un alloggio Aler, reso inservibile da un incendio, e che da allora è rimasto senza abitazione.
L’uomo, già noto al settore dei servizi sociali, a più riprese nel corso dei mesi ha perorato presso l’assessore Riva la propria causa, chiedendo senza sosta un alloggio comunale e scontrandosi però con l’evidente mancanza dei requisiti necessari per avere diritto di accesso alle case pubbliche rigorosamente regolamentato dalle graduatorie. «Nessuno si è fatto male– ha aggiunto Riva- all’esplosione di violenza abbiamo reagito con fermezza e questa persona se n’è andata senza altri strascichi. Sono a conoscenza del travagliato vissuto che quest’uomo ha alle spalle e mi rendo conto delle difficoltà che attraverso ma non ci sono i requisiti perché possiamo dargli un alloggio comunale e perché possa essere inserito in graduatoria.
Mi sto attivando personalmente per vedere di trovare una soluzione ma non sarà facile. In aggiunta, si consideri anche che il clima generale moltiplica la richiesta di aiuti, dalle case e alla copertura delle spese più spicciole delle famiglie. La perdita del lavoro continua a essere la prima emergenza, la gente è esasperata. Con il fondo Città solidale stiamo facendo i salti mortali, e per quanto riguarda le case comunali ho una lista di sfratti che va da qui alla fine dell’anno e al contempo l’attesa in graduatoria è enorme».