Cittadini in Movimento di Vimercate scomoda addirittura Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi e Don Rodrigo per tornare ancora una volta sul mancato recupero del cineteatro Capitol da parte dell’amministrazione.
Vimercate, Cittadini in Movimento scomodano Manzoni
La lista di minoranza in occasione dei 150 anni della morte dello scrittore milanese parafrasando alcuni passi più famosi del suo romanzo hanno dichiarato che “Questo Capitol non s’ha da salvare né domani né mai. Nel romanzo Manzoniano non è del tutto chiaro il movente che spinge don Rodrigo a impegnarsi per impedire il matrimonio tra Renzo e Lucia, anche se si intuisce un misto di invidia e di perversa soddisfazione nel demolire un progetto di altri, quasi per dimostrare di potersi permettere di investire tempo, energie e denaro per affermare la propria superiorità contro due bravi ragazzi – fa sapere il gruppo di opposizione guidato in aula da Patrizia Teoldi –. Anche questo aspetto ci ricorda vagamente la vicenda del Capitol, per la quale veramente fatichiamo a comprendere il movente di tanto accanimento da parte dell’amministrazione visto che le giustificazioni ufficiali non reggono”.
Vimercate, Cittadini in Movimento: e la decisione della giunta
Nell’ultima variante parziale del Pgt infatti l’esecutivo Cereda ha deciso di stralciare il recupero dell’edificio di via Garibaldi dal piano attuativo ed eventualmente monetizzare o far compiere all’operatore privato altri interventi a beneficio del territorio. Una decisione non condivisa da Cittadini in Movimento, che è stato parte integrante della precedente amministrazione Sartini sotto il vessillo del Movimento Cinque Stelle.
Vimercate, Cittadini in Movimento: e le critiche al Pgt
La stessa civica infatti ripercorrendo tutta la vicenda del Capitol con l’annessa raccolta firme dei cittadini per rilanciare l’immobile spiega che “Il nuovo PGT, voluto con urgenza dall’Amministrazione Cereda, si accanisce contro questo progetto ed elimina l’obbligo di recupero del Capitol sull’operazione commerciale, senza però ridurre di un centesimo il contributo a carico dell’operatore, che resta di 800.000 euro a favore del Comune. Questo elemento dimostra che il motivo non è quello di rendere sostenibile l’operazione commerciale (che infatti dovrà esborsare esattamente la stessa cifra), come invece si vuol far credere, ma evidentemente è quello di eliminare il Capitol e togliere alla città la possibilità di far vivere un ulteriore polo di offerta culturale (che invece, nell’idea dell’Amministrazione deve restare confinata nel polo di Villa Sottocasa)”. La delusione permane nel gruppo di opposizione. “Qui non siamo di fronte al matrimonio di due ragazzi, ma ad un progetto che anni fa la città aveva chiesto con forza, e che era pronto ad essere concluso felicemente senza difficoltà da parte del Comune, ampliando l’offerta culturale della nostra città – ha concluso la lista -. Purtroppo all’orizzonte non si vedono tracce di Innominati o personaggi in odore di santità che possano intervenire, ma soprattutto sembra che la città non si sia accorta, oppure si sia accorta benissimo, ma sia disposta ad accettare un finale tragico incantata da giustificazioni che non stanno in piedi”. Sulla questione il sindaco Francesco Cereda non ha voluto replicare rimandando le motivazioni della scelta fatta all’ultima discussione in aula di luglio quando è stato affrontato il tema