Villasanta, guerra tra Comune e curatrice fallimentare della Lombarda: «Ma quali soldi del Pnrr, scriveremo a Draghi per non mandarceli»

È ormai guerra, conclamata, tra l’amministrazione comunale di Villasanta e la curatrice fallimentare dell’area della Lombarda Petroli. Che attacca il progetto di bonifica presentato dal sindaco Ornago grazie ai soldi del Pnrr: «Quei fondi non servono, servono invece politici e tecnici capaci».
L’area della Lombarda Petroli
L’area della Lombarda Petroli

«Non vogliamo i fondi Pnrr, ci opporremo anche in sede giudiziale. Non ci servono e sarebbero uno sperpero di danaro pubblico inutile». Con queste parole Elisabetta Brugnoni, curatrice fallimentare del comparto Lombarda Petroli di Villasanta, ha iniziato una lunga lettera inviata al nostro giornale. Missiva che prende le mosse dall’annuncio, fatto in settimana dal sindaco Luca Ornago, dell’arrivo di ingenti fondi statali, grazie al Pnrr, per finanziare la bonifica dell’area della Lombarda Petroli a Villasanta. «Per risolvere il problema dell’area ex Lombarda Petroli occorre che il Comune accetti la decisione del Tar Lombardia e riduca le aree standards in cessione da 100mila mq a 55mila mq, come era previsto nel piano particolareggiato 2009 – continua nella sua lettera la Brugnoni -. In questo modo si amplia lo spazio di servizio privato per i 70mila mq circa di nuove edificazioni – aree di manovra e sosta per autotreni e piazzali per deposito materiali, indispensabile perché altrimenti i capannoni sono fisicamente soffocati e non si riesce ad utilizzarli – con costi di bonifica di gran lunga inferiori a quelli della bonifica per un parco pubblico. Molti imprenditori sono interessati, ma tutti scappano quando viene chiesto loro di bonificare 100mila mq di aree per creare un parco pubblico, è questo che fa saltare la sostenibilità economica dell’operazione».

Quindi, per la curatrice fallimentare, «semplicemente correggendo l’errore del Pgt, già rilevato dal Tar Lombardia, e ristabilendo regole di sostenibilità dell’operazione imprenditoriale il problema della bonifica viene risolto da solo dal mercato, senza sperpero di danari pubblici. Mi chiedo – poi – anche che senso abbia creare un parco di 100mila mq in mezzo ad una zona industriale. Ma chi mai andrà a passeggiarvi per respirare i fumi degli autotreni e sentire i rumori elevati delle lavorazioni? I cittadini di Villasanta – più saggiamente di chi li governa – vanno a passeggiare nel Parco Reale di Monza, non in mezzo alle fabbriche. Bastano certamente i 55mila mq di verde filtro previsti nel piano particolareggiato 2009 per creare una barriera protettiva di questi nuovi capannoni, non serve creare un nuovo Central Park di New York in mezzo alle fabbriche, a tutti ne è evidente l’assurdità».

Villasanta, guerra tra Comune e curatrice fallimentare della Lombarda: «Ma quali soldi del Pnrr, scriveremo a Draghi per non mandarceli»
Il piano di bonifica per ottenere i fondi del Pnrr

La Brugnoni ne ha anche per i tecnici comunali, oltre che per i politici: «Il tecnico comunale ci ha detto con tono compiaciuto e tronfio che è una previsione strategica: bene allora significa chiaramente che le strategie sono sbagliate – per chi ragioni con un minimo di senno e che conosca le dinamiche degli interventi imprenditoriali – e che vanno cambiate, forse vanno anche cambiati gli strateghi che improvvisano a braccio come in questo modo. E in fretta, senza perdere altro tempo in inutili contenziosi e recuperando il buon senso perduto. La soluzione del problema è semplice, occorre solo che l’amministrazione abbandoni le sue visioni velleitarie ed irrealistiche, un po’ tardo sessantottine (la fantasia al potere …) ma molto tardo tardo…».

Infine, la mazzata finale: «Sono cinque anni che siamo costretti a fare cause contro il Comune di Villasanta e a vincerle (riduzione della richiesta Ici-Imu da 5 milioni a 1 milione, roba che in una azienda privata i funzionari responsabili del grossolano errore sarebbero già stati licenziati; vittoria al Tar contro il Pgt; vittoria al Tar contro il diniego del distributore perché – di nuovo – si vogliono creare gli “Champes Elisee” in una zona industriale e trafficata), ma proprio un minimo di autocritica da parte del sindaco e di chi lo affianca non è possibile ? Possibile che la colpa sia solo della curatela fallimentare, al punto tale da sognare (è proprio il caso di dirlo) – come detto dal sindaco – che il fallimento si chiuda perché di intralcio alle fantasie tardo-sessantottine? Comunque scriveremo a Mario Draghi per chiedere di dirottare questi soldi altrove. Se vi fosse qualche politico esperto di Villasanta, anche del passato, che possa aiutarci a far ragionare il sindaco gliene saremmo grati. Ciò sarebbe nell’interesse della sua comunità».