A Limbiate i vigili del fuoco hanno lavorato fino a notte per domare del tutto l’incendio scoppiato nel giorno dell’epifania nella Villa Medolago e dalla mattina di sabato 7 gennaio monitorano la situazione per scongiurare la ripresa di qualche focolaio.
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Le fiamme sono divampate per cause ancora da accertare intorno alle 15 di venerdì 6 gennaio, hanno bruciato il tetto della dimora Settecentesca, proprietà privata in pieno centro ma abbandonata da anni e oggi in stato di degrado, e si sono diffuse con facilità. Proprio i rovi che la circondano e l’abbandono hanno complicato le operazioni dei soccorsi.
Per molte ore i limbiatesi hanno seguito il lavoro dei pompieri assiepati lungo tutto il perimetro della villa, dal centro storico al quartiere Ceresolo.
Sul posto si sono alternati una decina di mezzi dei vigili del fuoco da vari distaccamenti della zona tra cui Desio, Garbagnate Milanese, Lazzate e Bovisio Masciago e alcune ambulanze. Per facilitare il passaggio alcune vie (della Salute, Doria, Lamarmora) sono state chiuse al traffico. La colonna di fumo per ore è stata visibile a chilometri di distanza.
Nella primavera del 2016 si era tornato a parlare di un suo recupero con una raccolta firme (promossa da “Più Limbiate”) per chiedere la restituzione del parco alla città. La villa, di proprietà dello psicanalista Armando Verdiglione e alla moglie Cristina Frua De Angeli che avrebbero vovuto farne un hotel di lusso con centro benessere, è stata confiscata dallo Stato alla fine del 2015.