Primaria chiusa per le elezioni, braccio di ferro tra scuola e Comune di Verano Brianza. Alla fine della scorsa settimana il dirigente dell’istituto comprensivo Giuseppe Scaglione ha pubblicato sul sito e sui profili social della scuola di via Sauro una lettera aperta dal titolo “La scuola ama la democrazia, la democrazia ha bisogno della scuola”. «In vista delle elezioni regionali il Comune ha richiesto la disponibilità dei locali della primaria dalle 14 di venerdì 10 febbraio all’intera giornata di martedì 14 febbraio -si legge nella missiva-. Premesso che la disposizione del sindaco è pienamente legittima e che tutti amiamo la democrazia, tale decisione dell’amministrazione comunale comporta che 21 classi della scuola primaria perdano due giorni e mezzo di scuola. É proprio necessario?». Gli alunni saranno a casa dalle 14 di venerdì fino a martedì compreso. «Abbiamo pregato il sindaco di lasciar svolgere le lezioni del venerdì fino alle 16.20 -continua la lettera di Scaglione-. I collaboratori scolastici avrebbero aiutato il personale comunale nella predisposizione dei locali dei seggi, velocizzando le operazioni. I seggi chiuderanno alle 15 del lunedì. Abbiamo proposto che a partire dalle 7 di martedì i collaboratori scolastici aiutino il personale comunale nel ripristino degli spazi scolastici, in modo da cominciare le lezioni alle 9.20. Questa proposta, che avrebbe permesso le lezioni del martedì per 380 studenti, è stata rifiutata».
Regionali: la replica del sindaco Samuele Consonni
La scuola primaria coi suoi 8 seggi è l’unico edificio in cui votano i veranesi. «La richiesta presentata dal Comune si rifà a quella inoltrata dalla Prefettura -ha risposto il sindaco Samuele Consonni-. La tempistica ricalca quella stimata anche dal nostro ufficio elettorale. La scelta della scuola primaria è stata fatta più di 50 anni fa perché posizionata al centro del territorio di Verano Brianza, riducendo così il più possibile la distanza massime degli elettori e per altre questioni di logistica, tra cui parcheggi ed accessi». L’88 per cento dei 61.562 seggi elettorali italiani si trova all’interno di edifici scolastici. A evidenziarlo è un dossier del Centro Studi Enti Locali basato sui dati, aggiornati al 2021, del ministero dell’Interno. «Le prossime elezioni hanno delle caratteristiche tali per i cui non è possibile garantire lo smantellamento e il riallestimento degli spazi entro la giornata del lunedì -ha aggiunto Consonni-. Per le operazioni elettorali il Comune continua a lavorare fino a notte fonda o addirittura sino alla mattina successiva anche quando gli scrutatori lasciano la scuola. L’organizzazione e la gestione delle elezioni sono complesse. In passato si era riusciti ad accorciare la chiusura perché fattibile».