Una eccezionale situazione di degrado che necessita di un percorso di messa in sicurezza, bonifica e recupero, che sarà seguito da vicino dalla Regione. È la fotografia della ex Snia di Varedo visitata lunedì per un sopralluogo dall’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, e dal presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile, il consigliere regionale Riccardo Pase (Lega), con i consiglieri regionali Andrea Monti e Alessandro Corbetta.
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“Da parte di Regione Lombardia ci saranno il massimo impegno e la massima attenzione nel seguire passo a passo il percorso di messa in sicurezza, bonifica e recupero della ex Snia – ha spiegato Foroni – Quella odierna all’ex Snia di Varedo è stata una visita di grande utilità, che è servita per rendersi conto di prima persona della eccezionale situazione di degrado e di illegalità venutasi a creare negli anni in pieno paese. Nell’ambito delle nostre competenze siamo già impegnati a realizzare le opere necessarie ad aumentare la sicurezza dell’area durante i lavori per la costruzione delle vasche di laminazione per il fiume Seveso, anche se spetterà ovviamente alle autorità competenti far sì che la sicurezza dell’ex Snia sia garantita in maniera totale. Come Regione stiamo studiando anche una serie di provvedimenti a favore della rigenerazione urbana che potranno essere particolarmente efficaci per restituire quest’area degradata ai cittadini di Varedo”.
È dei giorni scorsi la notizia del preventivo di 700mila euro stimato da Gelsia Ambiante come cifra necessaria per liberare i capannoni da un enorme discarica illegale di rifiuti scoperta in estate. Ma l’ex fabbrica è nota anche come rifugio per senza tetto.
“La situazione è sicuramente critica ma c’è l’attenzione massima per risolverle e trasformarle in un’opportunità – ha aggiunto Pase – Abbiamo verificato come alcuni capannoni vengano usati per lo stoccaggio abusivo di rifiuti e che come ci sia già stato un principio di incendio pochi giorni fa, un segnale molto preoccupante dal momento che sono stati stipati oltre 6mila metri cubi di rifiuti. Dal punto di vista ambientale c’è la massima attenzione da parte di Regione Lombardia e i progetti di bonifica di alcune zone sono già pronti. Toccherà poi ai privati che prenderanno in mano la partita portare a compimento la bonifica completa dell’area”.