Il vaccino anti influenzale potrebbe arrivare nelle farmacie lombarde la seconda settimana di novembre: le dosi saranno, comunque, poche e potranno essere ritirate solo presentando la ricetta del medico di base. La prescrizione, non prevista in passato, rappresenta una delle novità della seconda stagione funestata dal covid-19.
«Quest’anno – spiega Andrea Mandelli, presidente degli ordini dei farmacisti italiani – le farmacie distribuiranno il vaccino per conto dello Stato in quanto, con la battaglia avviata a luglio, abbiamo ottenuto di poter mettere in circolo l’1,5% delle forniture acquistate dalle regioni per gli anziani e le categorie a rischio». Gli under 60 potranno contare su alcune centinaia di migliaia di fiale a livello nazionale, insufficienti a esaudire le richieste notevolmente superiori al passato a causa della preoccupazione per la diffusione del coronavirus.
«Andrà meglio – aggiunge Mandelli – in Emilia Romagna, Lazio e Puglia dato che le regioni hanno prenotato maggiori quantitativi» mentre in Lombardia scarseggeranno più che altrove. «Dovremmo sapere – prosegue – qualcosa in più dal 7 novembre, quando il Pirellone dovrebbe comunicare le dosi a disposizione dei privati». Il contenimento dell’influenza eviterebbe di affollare gli ospedali che tra qualche settimana potrebbero rischiare di collassare a causa del covid-19: «La gente è angosciata dalla velocità del contagio – commenta il presidente – la situazione è difficile a causa di una malattia con indice rt molto aggressivo. Speriamo che le misure messe in atto dal Governo sortiscano qualche effetto: ora dobbiamo guardare la luna e non il dito per cercare di interrompere il contagio». I consigli da seguire, precisa, sono quelli ripetuti all’infinito: indossare la mascherina, evitare di uscire di casa e lavarsi spesso le mani.