Dalla Normandia a Muggiò per un viaggio culturale e alla scoperta della moda. Per una settimana i giovani hanno interagito solo in inglese e francese, lingua veicolare dello scambio. A Muggiò è arrivata una delegazione di ragazzi di Avranches del Lyce de Notre Dame de La Providence, con le insegnanti Catherine Guillard e Benedicte Perrier, ospite dei coetanei dell’istituto Martin Luther King. Grazie ad un progetto europeo “Erasmus plus” all’inizio di settembre i ragazzi di Muggiò, con le docenti Filomena Bertone e Gloria Trezzi, sono stati ospitati oltre confine e ora è tempo di ricambiare. Obiettivo dello scambio è la creazione di un itinerario turistico nel settore della moda, dalla creazione di brochure legate alle aziende del settore sino all’influenza che la moda ha avuto.
Scambio culturale: un progetto per il triennio
«Il progetto è per i ragazzi del triennio e, lo scorso giugno, abbiamo selezionato quattordici nostri studenti -spiega la docente Trezzi-, che si sono messi subito al lavoro, anche durante l’estate perché a settembre avevamo appuntamento a Avranches in Francia. Qui abbiamo avuto modo di visitare aziende francesi, scoprire nuove realtà legate al settore e adesso noi li abbiamo guidati alla scoperta delle nostre “unicità” e dei personaggi che hanno diffuso il marchio Made in Italy. In questo scambio i ragazzi hanno usato, come lingua veicolare, l’inglese e il francese».
Scambio culturale: in Italia tappe a Como e Milano
Gli ospiti d’oltralpe con i ragazzi sono stati in visita in una realtà aziendale legata alla seta a Como, l’accademia della moda e il museo Armani di Milano, l’azienda brianzola Canali e visitato le città in cui si trovavano. «Ho partecipato al progetto perché ritenevo interessante fare uno scambio culturale con persone che hanno abitudini e modi di fare diversi da quelli italiani -dice Niccolò Zaccarella-. Con questo scambio abbiamo visitato, in Normandia, luoghi d’interesse culturale come Mont Saint Michel, oltre a delle aziende che operano nel settore della moda. Proprio queste visite mi hanno fatto aprire gli occhi sulla realtà in cui il mondo della moda è immerso, ho imparato che esistono diversi stili, tessuti e che le aziende di settore sono attente alla salvaguardia dell’ambiente. Devo dire che è stato un progetto utile, da tanti punti di vista, anche a livello personale, noi italiani siamo più espansivi e affettuosi mentre loro più timidi e chiusi però è stata un’esperienza che mi è piaciuta».
Scambio culturale: un’esperienza utile per tutti
Una settimana intensa per i giovani ma che, sicuramente, ha reso il loro bagaglio culturale più vasto. «Lo scambio aveva al centro la moda e devo dire che è stato utile, ho scoperto diversi aspetti, brand francesi -continua Federica Elli– e la conoscenza di processi produttivi nelle aziende. Aver unito anche le visite turistiche, per apprezzare i paesaggi e la conoscenza culturale delle nostre e loro città, ha reso tutto ancor più coinvolgente. Non è stato solo scambio di cultura ma di nuove abitudini, il fatto di essere in casa ci ha permesso di rafforzare uno scambio di valori, amicizia, rispetto e il bello della condivisione del tempo con persone nuove». Un’esperienza che i due gruppi di certo non dimenticheranno e che li ha aiutati a rafforzare le competenze linguistiche nelle due lingue che studiano a scuola, oltre alle conoscenze del mondo della moda per la creazione di una brochure ad hoc.