Le sorprese possono essere davvero tante, ma certo, ricevere un pacco con tre chilogrammi di marijuana al posto di un normalissimi articoli utili per la casa o di un capo di abbigliamento, non è proprio ciò che una persona si aspetta. Invece è successo proprio così, martedì scorso, 24 gennaio, ad una signora di Usmate Velate recatasi a ritirare il suo pacco, inviatole da un sito di e-commerce presso il bar-tabacchi “Cayo Largo” di via Italia a Usmate. In effetti il titolare del bar-tabacchi, Gianni Beretta, punto di ritiro di spedizioni anche per le Poste Italiane, ricordava che a nome di quella signora c’era anche un altro pacco in giacenza dal dicembre scorso, e mai ritirato.
Un pacco “stupefacente” e la giacenza in tabaccheria
Quando la donna ha chiesto di vedere il pacco in questione e verificato che arrivava da Montegrotto Terme, in provincia di Padova, rammentava che in effetti aveva ordinato qualcosa proveniente da quella località ma non ricordava ormai di cosa si trattasse. Comunque, accertato che il pacco era indirizzato a lei, decideva infine di ritirarlo. Se non ripensarci poco dopo essere uscita. Infatti tornava indietro e rivolgendosi a Gianni Beretta chiedeva se poteva restituirlo poiché non ricordando cosa avesse ordinato probabilmente il pacco conteneva qualcosa che non le serviva più. “Mi spiace – fa sapere il titolare del bar-tabacchi – ma avendo registrato digitalmente l’avvenuta consegna, non era più possibile riprendere la spedizione indietro”.
Un pacco “stupefacente” e la scoperta di 3 chili di marjuana
Rassegnata, la donna prende il suo pacco e torna a casa. Difficile immaginare la sorpresa quando, aprendo la confezione, vi ha trovato quella sostanza che forse neanche lei stessa riusciva a capire cosa fosse. Infatti chiamato il fratello hanno capito che era marijuana. Spaventati e agitatissimi per la situazione che stavano vivendo, richiudono la scatola e tornano al bar “Cayo Largo” a riferire di cosa stesse accadendo.
Un pacco “stupefacente” e e le indagini dei carabinieri
Gianni Beretta, stupito e allarmato anche lui “mi sono reso conto di aver tenuto quel pacco contenente diversi chilogrammi di marijuana per quasi due mesi nel retro del mio esercizio” ci dichiara ancora preoccupato, e senza indugi ha quindi chiamato i carabinieri della stazione di Arcore che arrivavano immediatamente sul posto. Identificati i “protagonisti” della vicenda e presa visione del registro di arrivo dei vari pacchi iniziano subito le indagini per identificare chi avesse spedito quel pacco e soprattutto perché era arrivato a Usmate, e indirizzato a quella signora.