Un altro no del Wwf al nuovo centro produzione Iperal a Giussano

Il Wwf Lombardia torna a ribadire la propria contrarietà alla realizzazione del nuovo centro di produzione del fresco di Iperal Supermercati.
L’area destinata ad ospitare il nuovo centro di Iperal

Il Wwf Lombardia torna a ribadire la propria contrarietà alla realizzazione del nuovo centro di produzione del fresco di Iperal Supermercati, dopo il via libera dell’assise cittadina alla variante del piano di governo del territorio.

«Notiamo una sostanziale incoerenza tra gli obiettivi di piano e le previsioni urbanistiche proposte con la variante generale del Pgt di Giussano», ha riferito l’organizzazione, che si occupa della tutela del territorio e dell’ambiente, in un ulteriore comunicato siglato da Andrea Nobile, referente di Wwf Insubria, e Gianni Del Pero, a capo di Wwf Lombardia, mettendo nuovamente in guardia il Comune sui pericoli derivanti dall’ennesimo consumo di suolo, che raggiunge in Lombardia livelli preoccupanti.

L’obiettivo espresso nel Pgt è quello di voler operare al fine di garantire un «consumo di suolo pari a a zero, ma nella realtà l’amministrazione comunale ha agito in maniera esattamente opposta, approvando a maggioranza, a inizio del mese di ottobre 2022 la variante puntuale al Pgt per il “Centro di produzione del fresco”», precisa Wwf Lombardia, ricordando che a tempo debito il gruppo aveva presentato un’osservazione, respinta dall’ente.

Centro produzione Iperal a Giussano, le motivazioni nella variante generale al Pgt

«Nell’elenco degli ambiti di trasformazione proposti nella variante generale al Pgt viene “dimenticato” il teorico filo conduttore della pianificazione urbanistica per Giussano, il consumo di suolo pari a zero», indicato come prioritario «sia dall’Agenda Europea 2030, sia da Regione Lombardia» e «ripreso nel Ptct della Provincia di Monza, che fissa indirizzi, indici e parametri che risultano disattesi».

L’ambito territoriale interessato dall’edificazione per il “Centro di produzione del fresco”, precisa Wwf Lombardia, «era stato destinato ad accogliere una ditta che ha rappresentato e ancora rappresenta una criticità ambientale per il Parco Regionale della Valle del Lambro»; mentre «le aree limitrofe alla variante del Pgt, che ha destinato l’area all’insediamento produttivo, hanno conservato la dicitura “Sistemi con zone ad ambiti prevalentemente agricoli”, destinazione originaria e più plausibile».

Centro produzione Iperal a Giussano, “scelte più lungimiranti”

Seppur il gruppo abbia apprezzato l’adesione della città di Giussano al suo evento Urban Nature e all’acquisto delle Felci “Wwf”, lo scorso ottobre, «questo ovviamente non basta per ottenere la patente di “difensori dell’Ambiente”, quando ci si ritrova a dover valutare l’opportunità di proseguire una proposta edificatoria in un ambito in cui non se ne ravvede più la necessità», hanno avvertito Del Pero e Nobile, per poi sottolineare: «Scelte più lungimiranti avrebbero rivolto attenzione altrove, anche verso le numerose aree dismesse presenti sul territorio comunale e già inserite in un tessuto urbanistico e viabilistico».

«Non si ravvede quindi la necessità di perseguire varianti urbanistiche finalizzate a risolvere criticità ambientali specifiche ma che di fatto conseguono l’unico, non desiderato, risultato di costruire immobili con destinazione produttiva e di cancellare il vero patrimonio ambientale costituito da suolo, paesaggio e ambiti con vocazione naturalistica», conclude la nota.