Il Wwf Lombardia contesta il progetto del nuovo centro Iperal tra Arosio e Giussano

L'associazione ambientalista ha preso posizione, puntando l'indice contro l'intervento, già approvato dal consiglio comunale di Giussano, ritenendo eccessivo il consumo di suolo
L’area destinata ad ospitare il nuovo centro di Iperal

«Noi diciamo no a questa decisione autolesionistica». È la netta posizione del Wwf Lombardia, che, in una nota, ha espresso la propria contrarietà alla realizzazione del nuovo centro di produzione del fresco di Iperal, tra Giussano ed Arosio, dopo il via libera dell’assise cittadina di Giussano alla variante del Pgt. Il punto conclusivo di un lungo iter, avviato lo scorso novembre, che ha incontrato il favore anche della commissione Urbanistica, Lavori pubblici e Viabilità. Il nuovo polo produttivo andrà a collocarsi su un’area nelle immediate vicinanze alla strada statale 36. Nel comunicato, siglato da Andrea Nobile, referente di Wwf Insubria, e Gianni Del Pero, a capo di Wwf Lombardia, l’organizzazione, che si occupa della tutela del territorio e dell’ambiente, mette in guarda sui pericoli derivanti dall’ennesimo consumo di suolo, che raggiunge in Lombardia livelli preoccupanti.

Wwf: sotto accusa l’eccessivo consumo di suolo

«Giussano e l’intera Brianza monzese hanno il più alto livello di consumo di suolo di Italia e quella di Monza è la provincia con la percentuale di suolo consumato più alta, circa il 41 per cento e un con un ulteriore incremento di 27 ettari nel solo 2021. Nonostante la spaventosa siccità di quest’anno e le temperature torride che ci hanno accompagnato per mesi continuiamo, invece, ad adottare decisioni scellerate devastando l’unica nostra reale ricchezza, l’ambiente naturale, consumando ancora suolo, eliminando le ultime aree verdi a favore di asfalto e cemento», si legge nella nota.

Wwf: no al nuovo centro di produzione

Il gruppo mette in luce gli aspetti ambientali del progetto, definendo la scelta del consiglio comunale autolesionista: «A Giussano il consiglio comunale ha deciso di abdicare al ruolo di difensore del territorio e del patrimonio collettivo costituito dalle ultime aree verdi approvando la realizzazione di un altro enorme capannone da adibire all’ennesimo centro commerciale, in questo caso “Centro di produzione del fresco” di Iperal Supermercati. Ovviamente tutto nel rispetto del “contesto ambientale” che verrà devastato e stravolto per generare ricadute di traffico e inquinamento per la città che perderebbe per sempre le aree verdi di via Viganò e via Lambro». In conclusione, viene ribadita nuovamente la posizione del Wwf Lombardia: «Diciamo no all’ennesimo devastante centro di produzione, che si appropria del patrimonio ambientale, che è la vera ricchezza di tutti, per consentire l’interesse di pochi, distrugge il territorio e il paesaggio, devasta l’ambiente e incrementa le cause dei cambiamenti climatici sottraendo aree verdi e consumando suolo».