A processo a Monza per gli assegni “gonfiati” con l’inchiostro simpatico

A processo un brianzolo, agente di commercio quarantenne: truffava i titolari dei bar di Monza e Vimercate con l'inchiostro simpatico.
Monza Tribunale
Il tribunale di Monza Fabrizio Radaelli

Deve aver preso spunto da una divertente pellicola, “Lock & Stock” di Guy Ritchie che oltre ad essere un film cult riguarda il fantastico mondo del gioco d’azzardo e delle truffe che lo popolano. Il film ruota attorno a un giro di bische e ad uno strampalato modo di imbrogliare gli avversari in una gara di poker. Ma le truffe non esistono solo nei film, sono reali tanto che il nostro ”eroe”, a processo presso il Tribunale di Monza, ne aveva architettata una, di vecchio stile in verità, per mantenere un suo stile di vita al quale evidentemente non sapeva rinunciare.

Un 40enne a processo a Monza con 90mila euro incassati

Lui, agente di commercio e rappresentante di un’azienda di prodotti surgelati, avrebbe usato una penna con l’inchiostro “simpatico” per cambiare poi le cifre sugli assegni che gli venivano consegnati a fronte di forniture a titolari di bar tra il Vimercatese e Monza. E così facendo, fra il 2018 e il 2020 sarebbe riuscito ad intascare più di 90mila euro dai clienti. Il processo si celebrerà il prossimo mese di marzo e l’uomo, quarantenne, brianzolo, dovrà vedersela anche con le vittime, decisamente  intenzionate a costituirsi parte civile nel tentativo di recuperare almeno parte del danno subito.