Ancora trenta giorni (lavorativi) di passione. La decisione definitiva sarà presa il 10 gennaio 2020, con la convocazione in Provincia di un’altra conferenza dei servizi a cui di nuovo parteciperanno Asfalti Brianza e tutti gli enti preposti. In quell’occasione verrà deciso se rinnovare all’azienda di Concorezzo l’Autorizzazione unica ambientale (l’Aua), documento che autorizza l’impianto all’attività.
Ad anticiparlo il sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio, al termine dell’incontro di martedì mattina, convocato con l’obiettivo di “valutare la richiesta di modifica non sostanziale dell’impianto dell’azienda relativa, in particolare, al bruciatore, alla cappa e ai filtri”.
«È stata una riunione intensa – ha commentato – durata oltre quattro ore e al termine della quale abbiamo fissato in maniera perentoria un termine entro cui Asfalti Brianza dovrà produrre tutta la documentazione ancora mancante. La decisione definitiva sarà presa il 10 gennaio».
Carte alla mano, martedì mattina mancavano ancora parecchi documenti: quelli relativi alla messa in esercizio dell’impianto dopo la sostituzione del bruciatore, i dati relativi alla caratterizzazione delle emissioni al camino, la documentazione richiesta da Ato Monza e Brianza sulla gestione dello scarico delle acque pluviali e di quelle usate invece all’interno dell’impianto e, ancora, una serie di certificazioni sull’impianto richieste dai vigili del fuoco.
«Intanto, procedono parallelamente anche una serie di altri tavoli – ha proseguito Capitanio – quello coordinato dalla procura e quello avviato settimana scorsa dal prefetto Patrizia Palmisani con la collaborazione di Arpa e di Ats. Il comune di Concorezzo e i carabinieri continuano anche a monitorare lo smaltimento dei rifiuti da parte dell’azienda».
Per quanto riguarda il monitoraggio degli odori, i sindaci dei comuni coinvolti dal “caso” Asfalti Brianza – oltre a Concorezzo, Monza, Brugherio e Agrate Brianza – hanno deciso di seguire l’iter previsto dal protocollo della Dgr 2018 relativo alla “caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno” che prevede, anche, il coinvolgimento attivo di cittadini in qualità di “annusatori”: per farlo, però, bisognerà aspettare. Perché l’impianto, ora , non funziona a pieno regime.
«Quello che stiamo mettendo in campo è uno sforzo davvero grande – ha concluso Capitanio – vogliamo arrivare alla stretta finale per capire di che tipo siano le emissioni che escono dall’impianto e che arrivano a tutti noi».
Il Comitato in consiglio a Monza – “Asfalti Brianza ci asfalta i polmoni”. Hanno chiuso così i lavori dell’assemblea pubblica organizzata lunedì sera al centro civico di Sant’Albino i rappresentanti del comitato e i residenti del quartiere: tenendo tutti tra le mani lo stesso lungo striscione bianco che poche ore prima era stato srotolato anche in municipio, durante il consiglio comunale.
È stato inviato anche un nuovo appello ai sindaci dei comuni coinvolti dal “caso” Asfalti Brianza – Dario Allevi per Monza, Mauro Capitanio per Concorezzo, Simone Sironi per Agrate Brianza e Marco Troiano per Brugherio – e un estratto della lettera è stato distribuito a tutti i presenti.
«Vi sollecitiamo a tutelare la nostra salute – si legge – Asfalti Brianza è un’azienda non affidabile: abbiamo motivi fondati per chiedervi di approfondire l’analisi della correttezza amministrativa e valutare quanto emerso dal sopralluogo che ha preceduto il sequestro», disposto alla fine di settembre.
Sequestro preventivo dell’area motivato dalla presenza di rifiuti illeciti (e non dalle sostanze e dagli odori emessi) e fermo dell’impianto a cui, però, settimana scorsa, su disposizione della procura, ha fatto seguito una parziale riapertura, con lavori a temperature più basse.
Nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana gli odori, acri, sono subito stati avvertiti dai residenti dei diversi comuni – odori che, martedì mattina, sono diventati quasi profumati probabilmente per l’immissione di additivi.
«Non più gomma e asfalto bruciato – hanno segnalato – ma un sentore dolce tipo cacao».
La preoccupazione resta alta: più che per gli odori, per l’immissione nell’aria «di sostanze inquinanti e cancerogene – si legge ancora nella lettera – Le modifiche impiantistiche hanno solo potenziato le emissioni e ampliato di molto il raggio dell’inquinamento».
Ad Asfalti Brianza si è interessata nelle scorse settimane anche la trasmissione televisiva Le Iene che, secondo le analisi fatte realizzare per il servizio, avrebbe confermato la presenza – tra gli altri – di idrocarburi policiclici aromatici.
«Non solo, però – hanno proseguito dal comitato – della nocività delle emissioni parla anche la relazione che nel febbraio 2018 è stata realizzata da un’azienda specializzata della provincia di Pavia su commissione di Asfalti Brianza come risposta alle richieste di Arpa, provincia di Monza e Brianza e comune di Concorezzo “in merito all’emissione atmosferica prodotta in modo specifico dall’impianto di produzione di conglomerati bituminosi”. Nelle conclusioni si legge che l’aria, entro 500 metri dal camino dell’impianto, dovrebbe essere diluita di 756 volte per risultare non nociva».
I residenti dei comuni ora confidano nell’operato del prefetto Patrizia Palmisani, che venerdì scorso ha richiesto ad Arpa e Ats di presentare un piano di lavoro per formalizzare a breve una valutazione sui dati raccolti, e chiedono ad Arpa di realizzare analisi delle emissioni e carotaggi del sottosuolo nell’area in cui in questi mesi sono state raccolte oltre 900 segnalazioni. Intanto, hanno espresso l’intenzione di contattare un avvocato esperto in tematiche ambientali per chiedere dei pareri sulle possibili strategie d’azione.
In Tv – Intanto mercoledì mattina Alessandro De Giuseppe delle Iene è tornato a intervistare in Comune il sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio per avere aggiornamenti sulla vicenda.