Un mezzo del 118 è intervenuto d’urgenza giovedì mattina alle 5 nella casa circondariale di via Sanquirico a Monza. Ma non c’è stato nulla da fare per un detenuto cinquantaseienne che si è tolto la vita. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso per impiccagione di Vittorio Vincenzi, che lo scorso novembre a Seveso aveva ucciso strangolandola la ex compagna Elisabeth Huayta Quispe di 29 anni in occasione del primo compleanno della seconda figlia.
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L’allarme era stato dato all’alba dal compagno di cella del detenuto deceduto. I due si trovavano nella sezione infermeria già da qualche giorno. Immediato è scattato l’allarme. Le urla del compagno di cella hanno attirato gli agenti di turno in sezione che hanno prestato i primi soccorsi insieme al personale sanitario del carcere. Subito è stata chiamata un’ambulanza che in pochi minuti è arrivata sul posto. Vincenzi non ha lasciato alcun messaggio che spiegasse l’origine del tragico gesto.
«Il fatto ci ha colto del tutto di sorpresa, è stato un gesto inaspettato – ha commentato la direttrice, Maria Pitaniello – Era seguito dall’equipe sanitaria e non aveva mai dato in precedenza segni di disagio o di autolesionismo».
Questo è il secondo suicidio che avviene nel carcere di Monza negli ultimi quattro mesi. Il precedente è stato lo scorso novembre, pochi giorni dopo un altro tentativo di suicidio fortunatamente sventato dagli agenti della Polizia penitenziaria.