Associazioni animaliste contro la caccia alle quaglie in programma nel fine settimana, il 27 e 28 aprile, al quagliodromo di San Carlo a Desio. «La caccia non è uno sport, come amano ripetere i cacciatori, ma una pratica di morte – scrive in una nota il Movimento Animalista di Monza e Brianza – Perciò ci opponiamo con la massima determinazione alla gara di caccia alla quaglia, su volatili “liberati” per essere subito dopo uccisi. Non possiamo permettere una tale barbarie nel cuore della nostra Brianza», affermano Barbara Zizza e Chiara Nogarotto, rispettivamente responsabile e viceresponsabile della sezione Monza e Brianza del Movimento Animalista.
«Abbiamo già provveduto – spiegano – a contattare l’amministrazione comunale di Desio, con la quale stiamo collaborando proficuamente per la realizzazione del patentino per proprietari consapevoli di animali d’affezione. Ci hanno prontamente risposto, spiegando che l’autorizzazione dell’iniziativa non è comunale, ma regionale, e che il quagliodromo in oggetto è di proprietà privata. Coinvolgeremo le istituzioni perché manifestazioni del genere vengano quanto prima proibite».
Comunicato congiunto anche di Lav e Enpa.«Al quagliodromo di Desio decine, forse centinaia di quaglie, vissute sin dalla loro nascita in gabbie anguste, le une accanto alle altre, senza nemmeno lo spazio per distendere le ali, gesto normale per un uccello quanto per un uomo quello di sgranchirsi le gambe, per la prima volta nella loro vita conosceranno la libertà – scrivono – Ma il risvolto triste, per molti versi raccapricciante, è che la loro libertà non durerà che pochi minuti, forse qualche istante, cronometrata con accurata precisione da una imparziale giuria che premierà l’abilità di questo o quel cacciatore nello spegnere il più rapidamente possibile, in quei poveri animali, l’illusione di affacciarsi alla vita, l’illusione di poter imparare a volare. Ed è questo l’ingrediente in più che andrà in scena a Desio: il cinismo. La LAV e l’ENPA stanno, e staranno sempre, dalla parte degli indifesi, la voce di chi non ha voce. E invitano i cittadini di Desio a fare lo stesso protestando, pacificamente, contro questa iniziativa. Tenete lontani i bambini da questi luoghi, non spegnete così presto in loro l’innata affinità, la naturale empatia che provano nei confronti degli esseri più piccoli».