Tribunale chiuso, l’ira di Manelli (Confindustria): «Orlando ci ripensi»

Il direttore generale di Confindustria, Massimo Manelli , definisce «inaccettabile» la situazione che si è venuta a creare al Tribunale di Monza, costretto a chiudere i suoi uffici un giorno a settimana per carenza d’organico.
Tribunale chiuso, l’ira di Manelli (Confindustria): «Orlando ci ripensi»

«È inaccettabile che il Tribunale di Monza sia costretto a chiudere i suoi uffici un giorno alla settimana per carenza d’organico. La situazione è davvero gravissima, auspico che il Ministero riveda la sua decisione». Anche Confindustria , per voce del direttore generale Massimo Manelli, commenta la decisione dei vertici del Palazzo di chiudere gli uffici un giorno alla settimana. «Siamo a Monza, secondo una ricerca delle Fondazione Edison, uno dei 6 più importanti distretti a più alta densità manifatturiera d’Europa, la provincia, in Italia, con la più alta concentrazione di imprese per chilometro quadrato – aggiunge Manelli – e abbiamo un Tribunale che è costretto a lavorare a mezzo servizio. È il sesto ufficio giudiziario in Italia con un bacino d’utenza di oltre un milione di residenti. Un disagio enorme per i cittadini e per le imprese!». Da Confindustria giunge la solidarietà «al Presidente Di Oreste e a tutti i magistrati e al personale che ogni giorno, con grandi sforzi, assicurano un servizio alla collettività». «Penalizzare in questo modo un tribunale – conclude Manelli – significa penalizzare il diritto dei cittadini ad avere una giustizia che funzioni e che faccia il suo dovere in tempi certi».

Sulla questione è intervenuto anche il sindacato: «Al Tribunale di Monza si chiudono gli uffici per mancanza di personale, potrebbe non essere il solo» denuncia la Cgil Lombardia, Funzione pubblica. «Da tempo denunciamo tale situazione, diffusa in tutto il Paese conseguenza di anni di politiche miopi». «Chiediamo al Ministro Orlando di sedersi al tavolo con le organizzazioni sindacali e di rivedere le sue decisioni, a partire dalla delicata questione della mobilità, perché il suo bando è sbagliato e inadeguato».