Un servizio di treni ancora più potenziato. Cresce l’attesa per la ripartenza di gennaio. Dal 7, dati della diffusione della pandemia permettendo, la vita potrebbe tornare a scorrere un poco più simile all’antipasto vissuto nelle scorse settimane con la zona gialla. Il grande rebus è rappresentato dalla riapertura delle scuole: nei giorni scorsi è stata annunciata una lettera al governo per chiedere «una dilazione sia delle attività scolastiche che di quelle lavorative» ha spiegato il presidente della Regione, Attilio Fontana. Ovvero rivedere e differenziare gli orari «per evitare il più possibile gli assembramenti».
«Al governo noi diciamo che siamo pronti ad affrontare laddove necessario la presenza del 75% degli studenti in classe, anche se sottolineiamo l’opportunità che nei primi periodi si scenda al 50 – ha chiosato Fontana – E servono 130 milioni di euro per integrare il trasporto pubblico».
Già a partire dal cambio orario del 13 dicembre 2020, sull’intero territorio lombardo, nei giorni feriali, Trenord ha potenziato il servizio per la ripresa di gennaio fino a effettuare più di 2.150 treni e oltre 180 corse con bus. Sui mezzi – treni e bus – rimane in vigore il limite di riempimento massimo del 50%, stabilito per fronteggiare l’emergenza pandemica.
A questo scopo, Trenord ha rinforzato le composizioni arrivando a offrire un milione e 41mila sedili, circa 21mila in più del 2019. «È la massima offerta possibile, data la capienza dell’infrastruttura e la disponibilità di mezzi. Per questo Trenord invita tutti i clienti a favorire innanzitutto gli studenti nell’utilizzo dei treni scegliendo, per quanto possibile, soluzioni di viaggio fuori dalle ore di punta» auspicano dalle parti di piazzale Cadorna.
«Ora siamo al 40% del periodo pre-Covid – ha detto l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri – Purtroppo una campagna mediatica senza basi scientifiche ha decretato che i mezzi pubblici sono pericolosi e fonte di contagio (anche se, è bene precisarlo, sono state le istituzioni a lanciare questo allarme: basti pensare alle parole del sindaco di Monza Dario Allevi che a fine ottobre diceva: «Ci sono centinaia di migliaia di lavoratori e studenti che ogni giorno si muovono da Milano verso Monza affollando treni e metropolitane. Ecco, se qualcosa si poteva fare di più per evitare che ci si ritrovasse in questa situazione era rinforzare il sistema dei trasporti pubblici. Si è visto in modo chiaro che il numero dei contagi è schizzato con la riapertura delle scuole e gli enormi assembramenti tra studenti e lavoratori negli orari di punta in metropolitana e sui treni», ndr). Pagheremo per anni questo deterioramento della percezione del servizio pubblico. Il sistema della mobilità è ovunque saturo nelle ore di punta, sulle strade come sui binari. Non si può ripartire tutti alle 7 del mattino».
Piuri ha aggiunto: «Il dopo Covid? Sono convinto che ci muoveremo più di prima. Sarà una mobilità meno sistematica ma progressivamente diluita nell’arco della giornata. Abbiamo davanti questa grande opportunità: catturare la domanda dove si genera, dalle funzioni e dai centri aggregatori che saranno inevitabilmente determinati da una diversa organizzazione della vita e da nuovi tempi delle persone».