I vigilantes sui treni che cacciano via i pendolari dai vagoni di prima classe non si erano ancora visti. Ma capita anche questo sulle linee regionali che attraversano la Brianza. A raccontare l’incredibile vicenda è una ragazza che prende abitualmente il treno alla stazione Cernusco-Merate. Si tratta del regionale Sondrio-Milano Centrale che passa a Cernusco alle 7.40 (da tabella, in realtà è sempre in ritardo) prima di fermarsi a Carnate, Monza e Centrale. La scorsa settimana, il fattaccio sulla linea gestita da Trenord, in questi giorni lanciata nella promozione delle nuove corse verso Expo 2015 e Morbegno in cantina.
«Sono salita sul treno che da due settimane ormai scoppia per i tanti pendolari. Non ci sono carrozze libere già a Cernusco si è in piedi nei corridoi».
Allora, perché la legge fisica della compenetrabilità dei copri solidi è ancora in essere, i pendolari cercano di occupare tutti gli spazi liberi disponibili, anche quelli destinati alla “prima classe”. Che sui treni pendolari non dovrebbe esserci, ma la penuria di carrozze funzionanti costringe spesso Trenord ad assemblare treni con tutto il materiale rotabile disponibile. Certe vetture hanno posti riservati a chi paga di più.
«Le persone occupano ogni tanto i posti riservati alla prima classe dato che restano sempre vuoti – racconta la pendolare – Solo che, giovedì mattina, ecco spuntare la novità. Di solito, nonostante ci siano posti liberi, alcuni controllori che usano solo il loro “potere” e non il buon senso fanno alzare lo stesso chi è in prima classe e lo manda a stiparsi nei vagoni già colmi di persone».
Ma giovedì mattina questa “cacciata agli inferi” ha raggiunto una nuova vetta: «C’erano due energumeni della sicurezza Trenord che a ogni stazione piantonavano la prima classe intimando ai viaggiatori di andare negli altri vagoni se non avevano il biglietto di prima classe». E già qui scatta la prima domanda: «Ma la sicurezza Trenord ha diritto di controllare i nostri abbonamenti? Non credo proprio, penso che il loro ruolo sia quello di accertarsi che non accadano cose spiacevoli sul convoglio».
Ai pendolari “furbacchioni” non resta che stiparsi nell’unico spazio disponibile della corsa: l’ultimo vagone riservato alle biciclette. Praticamente la terza classe del Titanic, una tradotta di inizio secolo (scorso). Ma non è finita qui.
«Il controllore donna si guardava bene dal passare nelle carrozze a chiedere il biglietto, anzi si imboscava proprio dato che i viaggiatori iniziavano a porle domande. Per far sì che ad ogni stazione la sicurezza non facesse salire le persone nella prima classe, rimasta naturalmente mezza vuota mentre il resto del treno scoppiava letteralmente di persone, ha fatto ritardare la salita dei passeggeri in ogni stazione facendo arrivare il treno con ben 25 minuti di ritardo a milano. Cosa dire?». Probabilmente basta così.