L’attesa è tutta per mercoledì 14 novembre quando il presidente della Regione Attilio Fontana incontrerà a Roma il ministro Toninelli e i vertici di Rfi, Trenitalia e Trenord. All’ordine del giorno i treni della Lombardia e gli interventi per cercare di migliorare un servizio che allo stato delle cose prevede oltre a disagi riportati quotidianamente dai pendolari anche il taglio di treni (e contestuale sostituzione con autobus) dal 9 dicembre con l’entrata in vigore dell’orario invernale. Tra le linee più colpite la Seregno-Carnate, già soppressa da circa un mese.
Al caso Trenord è stato dedicato il consiglio regionale di martedì, preceduto da un presidio del Partito democratico.
“È manifesta la non gestione di un’azienda in cui soci hanno rimarcato negli anni una enorme disparità di investimenti – ha analizzato il presidente Fontana – Regione Lombardia ha impegnato 3,5 miliardi di euro, realizzati o programmati, Trenitalia solo 170 milioni nello stesso periodo: serve modificare gli assetti attuali. Rfi inoltre non investe nella rete da anni, manca manutenzione necessaria e fondamentale. A queste carenze è dovuta una grande parte dei disservizi subiti dai nostri cittadini”.
E poi: “Siamo pronti a mutare gli assetti societari di Trenord, disponibili a trovare altri soci o a trovare nuovi assetti societari. I cambi ai vertici di Fs ci ha hatto ben sperare per investimenti in Trenord. È doveroso che il problema della nostra Regione venga messo al centro a livello governativo. Finora però abbiamo ricevuto 14 treni usati e un aiuto personale, molte promesse di intenti da parte dello Stato: non un grande sforzo. Spero che l’incontro a Roma possa essere risolutivo. Continuiamo ad ascoltare comitati e sindacati”.
L’assessore alla partita, Claudia Terzi, punta il dito contro Trenitalia: “La frittata l’abbiamo fatta tutti, noi e chi ci ha preceduto. Ma soprattutto il socio di Trenord che non ha investito. Il servizio da mesi è inaccettabile, occorre ridurre a meno della metà le soppressioni. E aumentare l’indice di puntualità. Sono le due missioni che abbiamo dato al nuovo amministratore delegato”.
Dopo due ore di dibattiti, finalmente si è accennato alla cancellazione della Seregno-Carnate. La linea che davvero paga un dazio altissimo per cercare di salvare la capra di Trenord e i cavoli di Regione-Lombardia/Trenitalia: sostanzialmente verrà chiusa, a partire dal prossimo 9 dicembre (giorno di inizio dell’orario invernale) al servizio di trasporto viaggiatori. È stato Gigi Ponti, consigliere regionale, ex presidente della Provincia di Monza (ed ex sindaco di Cesano Maderno), che ha così dato soddisfazione ai sindaci della tratta, presenti tra il pubblico con fascia tricolore.
“I disastri attuali erano assolutamente prevedibili – ha detto – Si scarica la responsabilità su altri ma era chiaro a tutti lo scenario già da marzo/aprile. Regione Lombardia non ha esercitato il suo ruolo di controllore. Ci troviamo di fronte a una situazione in cui non c’è alcun tipo di proposta da presentare a Toninelli. Abbiamo una società come Trenord in cui i soci al 50% hanno rappresentanti che si sono accusati reciprocamente di essere la causa di questa situazione. Quale è la nostra idea? Chi porterà avanti il progetto Trenord? Ci sono 7mila pendolari che resteranno senza treni, la Seregno-Carnate in Brianza sarà soppressa. Quello che in Italia è provvisorio diventa definitivo, non è che resterà tutto così? Tagli anche al servizio festivo: ma è giusto?”.