Un’altra odissea per i pendolari di Trenord che martedì 3 ottobre, fin dal pomeriggio, si sono dovuti inventare vie alternative per tornare a casa. A causare i ritardi e molte cancellazioni è stato un guasto alla linea elettrica alla stazione di Lissone Muggiò, segnalato sull’app di Trenord alle 17.38. Un incidente che ha provocato subito ritardi fino a 60 minuti e variazioni di percorso, oltre che cancellazione dei treni di linea, come indicato sugli smartphone degli utenti, impegnati a quell’ora ad andare verso le stazioni per fare ritorno a casa.
Treni, guasto elettrico a Lissone Muggiò: primo treno coinvolto alle 16.35
Il primo treno coinvolto è stato il Saronno – Albairate delle 16.35, a pioggia poi tutti gli altri. Inutili le rassicurazioni diramate sempre da Trenord che informavano gli utenti, rassegnati e infuriati, dell’intervento dei tecnici impegnati a regolare la circolazione ferroviaria.
«Come sempre siamo stati informati del disguido, dei ritardi e anche dei treni cancellati ma non abbiamo ricevuto alcuna assistenza riguardo i mezzi sostitutivi che avrebbero potuto riportarci verso casa», spiega chi è riuscito, a fatica, a tornare.
Treni, guasto elettrico a Lissone Muggiò: partenza da Milano alle 18, arrivo a Biassono alle 21
Come Andrea, che è uscito dall’ufficio dove lavora a Milano alle 18, ed è riuscito ad arrivare a Biassono alle 21: «Fortunatamente ho trovato qualcuno che mi venisse a prendere a Biassono e che poi mi accompagnasse a Desio dove ho ripreso la mia macchina parcheggiata questa mattina».
L’epopea di rientro per Andrea è durata oltre tre ore, per tornare da Milano a Desio.
Treni, guasto elettrico a Lissone Muggiò: «E a Milano è stato inaugurato un treno all’idrogeno, che paradosso»
«È una situazione assurda anche perché i guasti, le interruzioni e i disguidi sono praticamente quotidiani. E mentre noi pendolari usiamo treni che cadono a pezzi sempre il 3 ottobre, il ministro Salvini insieme agli assessori regionali inauguravano a Milano il primo treno a idrogeno d’Italia. Un paradosso davvero».
Eppure i pendolari pagano per andare dalla Brianza a Milano, e ritorno, un abbonamento annuale a Trenord di quasi 650 euro.
«La verità è che dei disagi dei pendolari non importa niente a nessuno».