«Il Paradiso deve essere come la Sei ruote di speranza». Sono le parole di un 13enne a racchiudere il senso di un’intera giornata che si ripete da 33 anni, con la stessa formula, pur mai uguale a se stessa, nelle emozioni personali che tante persone con disabilità vivono. Ogni anno l’evento promosso da Uildm, Unione lotta per la distrofia muscolare, sezione di Monza, dà a persone con disabilità la possibilità di vivere pienamente l’Autodromo, tra giri di pista a bordo di auto sportive o storiche e mezzi di Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Esercito e Aeronautica militare. Quest’anno sarà presente anche la Marina militare. E non mancano mai neppure fuoristrada, truck e altre attività all’interno dei paddock. Uildm non ha mai fatto mistero di voler proporre una giornata come se fosse un po’ un sogno, un incanto unico. Perché è così appunto, sognando, che si costruiscono poi cose reali.
Il nuovo appuntamento con “6Rds” è per venerdì 1 novembre. La giornata, nata da una rete di collaborazioni con numerose associazioni e realtà (ogni anno sempre più ampia, con persone in arrivo da tutta la Brianza e anche oltre), da sempre lancia un messaggio forte e chiaro: la disabilità non è mai un ostacolo. Una volontà che Uildm riafferma caparbiamente nelle sue tante proposte durante l’anno. La stessa che fece muovere i primi passi nella “Sei ruote di speranza” a Giovanni Bergna, ideatore dell’evento al quale è anche dedicata la sezione monzese, e che guidò Leo Baldinu, altro storico presidente di sezione e pilastro della “Sei ruote”. Leonardo, da ragazzo pronto a salire su uno dei bolidi per il giro di pista, divenne poi uno dei più attenti promotori di una giornata che muove anche centinaia di volontari. Oggi che Giovanni e Leonardo non ci sono più, l’evento viaggia su rotte ben consolidate.
Tanto che i numeri sono da record: mille le persone con disabilità che si sono già iscritte per l’edizione 2019, (almeno altrettanti gli accompagnatori), 400 i volontari pronti a dare una mano, 250 le vetture private in arrivo, 150 le auto storiche. A disposizione, per i disabili più gravi, anche auto a quattro porte, selezionate dagli organizzatori con l’obiettivo di condividere l’emozione della velocità con tutti. «Credo proprio che quest’anno saranno numeri incredibili – sottolinea Gabriella Rossi, presidente Uildm Monza -. Ogni anno mi stupisco di come l’evento affascini così tante persone. C’ero nella prima edizione e ci sono oggi. Vedere le emozioni e le relazioni che ogni anno si generano è sorprendente». Tra gli amici storici di “6RDS” c’è anche Ivan Capelli. L’apertura dell’Autodromo, venerdì, sarà di buon mattino, alle 8.30, per il via delle iscrizioni. Dalle 9 alle 11.40 giri di pista a bordo di vetture Gt; dalle 11.45-13 giri di pista con vetture storiche.; pausa dalle 13 alle 14 e poi si ricomincia con altri giri di pista Gt. Nel paddock 2 sarà possibile salire a bordo di auto da fuoristrada su un percorso artificiale, truck, camion dei vigili del fuoco e gokart biposto.
“6RDS” è l’evento eccezionale, unico. È poi dalla realtà che Uildm di Monza riparte, ogni giorno, dalla sua sede di via Della Guerrina, con diverse attività proposte alle persone con gravi disabilità, sempre accanto a tante famiglie. Oltre a servizi di assistenza, ci sono gite, uscite culturali e vacanze estive. E poi, ancora, i tanti laboratori, che hanno anche una funzione riabilitativa. Quest’anno c’è la novità del corso di teatro e di espressione della voce. Il laboratorio è partito proprio nelle scorse settimane ed è già un successo. È di due settimane fa, invece, la OckoterUildmFest, con tanto di birra in arrivo direttamente dalla Baviera: un appuntamento che si ripete da decenni, e che da qualche anno si tiene a Seregno, all’oratorio di Santa Valeria, per raccogliere fondi per le attività Uildm. «E non dimentichiamo – conclude Gabriella Rossi – l’appuntamento del martedì, in sede. Anzi, per questo lanciamo un appello per nuovi amici, nuovi volontari, per il nostro Laboratorio delle idee, che ha lo scopo il dare forma a oggetti destinati alle raccolte fondi ed è soprattutto un momento di aggregazione».