Torna a Cesano Maderno l’amatissimo appuntamento con la festa del Pasqué

Momento centrale delle celebrazioni religiose sarà, il giorno di Ferragosto, una santa Messa solenne, presieduta da monsignor Franco Agnesi
I preparativi in corso per la festa

Procedono a pieno ritmo, in piazza Arese a Cesano Maserno, i preparativi per la tradizionale festa del Pasqué, appuntamento religioso, ma anche culturale e collettivo, al quale la popolazione locale è molto affezionata. Da giorni, ormai, gli Amici del Pasqué sono al lavoro, per organizzare il tutto nel migliore dei modi, con luminarie, sedute all’aperto per le celebrazioni religiose e quanto occorre per accogliere i visitatori con bevande fresche e ghiaccioli. Per quella che è una delle più antiche tradizioni cesanesi, si tratta di un ritorno, dopo lo stop forzato imposto dal Covid 19.

Festa del Pasqué: il dettaglio del programma


Il programma prevede un triduo di preghiera, con la recita del Rosario venerdì 12 agosto, sabato 13 agosto e domenica 14 agosto, sempre con inizio alle 20.45. Lunedì 15 agosto, invece, alle 10, monsignor Franco Agnesi, vicario generale della diocesi di Milano, presiederà una santa Messa solenne, mentre in serata, alle 20.45, è in calendario una processione con la statua della Madonna.

Festa del Pasqué: un po’ di pillole storiche


Il fulcro dei festeggiamenti è la cosiddetta “Geseta del Pasqué”, nel cuore del centro storico cesanese. Costruito a far data dal 1642, l’oratorio della Beata Vergine del Transito fu progettato dal milanese Carlo Buzzi, uno degli architetti più conosciuti nel Seicento milanese. Il santuario ha una pianta a navata unica, con un portico d’ingresso affiancato da un portale ad arco. Qui vi è il camminamento sopraelevato, che i nobili percorrevano per raggiungere l’oratorio privato ed assistere dall’alto alle funzioni religiose. All’interno dell’edificio, si può ammirare la pala del Transito della Vergine, realizzata dal milanese Gerolamo Chignoli. Lo stabile di culto si affaccia su piazza Arese, al pari di palazzo Arese Jacini. L’attuale tradizione di esporre il drappo ricamato in occasione di particolari feste religiose richiama antiche ed ataviche usanze e costituisce un richiamo ai forti legami che un tempo univano gli aspetti più profondi ed intimi della società cesanese alla famiglia Arese Borromeo.