Terremoto in Siria: la raccolta fondi (e l’impegno) della monzese Mani di pace

L’organizzazione di volontariato monzese Mani di pace, che con Insieme si può fare opera in Siria, ha avviato una raccolta fondi dopo il terremoto.
Siria aula allestita dall'associazione monzese Mani di Pace
Siria aula allestita dall’associazione monzese Mani di Pace

Arrivano con il contagocce le informazioni dal campo profughi Peace and cooperation camp che si trova accanto al confine turco siriano. Qui da due anni l’associazione monzese Insieme si può fare e l’organizzazione di volontariato Mani di pace gestiscono insieme il campo che accoglie trentacinque famiglie siriane sfollate dalla guerra. Referente e responsabile del progetto sul campo è Luai Alqaid, che vive a Rehyanli, a poca distanza dal confine. 

«Lo abbiamo sentito subito domenica mattina, appena abbiamo saputo della prima scossa di terremoto – racconta Bruna Mandelli, presidente di Mani di pace – Dopo la seconda scossa non siamo riusciti a sentirci più. Sappiamo che lui e la sua famiglia stanno bene, ma niente di più. È difficilissimo stabilire un contatto, sono saltate le linee telefoniche e non c’è possibilità di accedere a Internet. Non sappiamo nulla nemmeno delle nostre trentacinque famiglie, che sono diventate in questi anni per noi come dai famigliari».

Terremoto in Siria: oltre 150 persone vivono e lavorano nel campo profughi sostenuto dalle organizzazioni monzesi

Sono oltre 150 le persone che vivono e lavorano all’interno del campo profughi allestito dalle due associazioni. Tra loro anche molti bambini per i quali è stata realizzata una grande tenda in mezzo al campo, uno spazio comune dove vengono proposte lezioni di inglese, mentre alle donne si insegna a cucire a macchina.

«Vivono nelle tende e quindi le scosse non hanno causato il crollo di alcun edificio all’interno del campo Peace and cooperation camp, ma la paura per questa gente già terrorizzata dalla guerra e dai bombardamenti è stata tantissima».

Terremoto in Siria: la raccolta fondi, come partecipare

Per aiutare subito le popolazioni siriane, in particolare, colpite dal terremoto, l’organizzazione Mani di pace ha lanciato una raccolta fondi. «Tutte le offerte che saremo in grado di raccogliere verranno impiegate esclusivamente per le emergenze che il nostro referente, Luai Alqaid, ci segnalerà. A causa degli embarghi è impossibile far arrivare soldi direttamente in Siria e così li invieremo in Turchia a Luai Alqaid, che si occuperà di utilizzarli per le emergenze più immediate», continua la presidente. 

La donazione può essere fatta a Associazione Mani di pace OdV, CF 920.782.901.34, Iban IT55H0623022902000015124203, causale Terremoto Turchia – Siria 2023.