Allarme, allarmismo, polemiche, litigi e agitazione. Ha scaldato ed esasperato gli animi una mail inviata da parte dello staff del servizio “Rfi Risponde” ai cittadini di Monza che da mesi lottano per salvaguardare la propria salute, la propria sicurezza e le proprie abitazioni.
È datata 9 dicembre: “Con la presente – si legge – si informa che a partire dal 12 Dicembre 2016 sarà operativa la nuova Galleria di Base del Gottardo e i treni sulla tratta Seregno-Monza-Milano saranno 17 convogli all’ora per senso di marcia nelle 24 ore”.
Cioè più di 800 treni al giorno. Una notizia “bomba”, come è presto stata definita dai monzesi che abitano lungo la ferrovia, molti dei quali membri del “Comitato antirumore. No tav a Monza”.
Oggi, invece, sono tra i 60 e i 70 i treni merce che quotidianamente percorrono la tratta al centro dell’attenzione. A questi se ne aggiungono altri 180, dedicati al trasporto dei passeggeri – 18 di questi 180 sono Eurocity. Tra i 240 e i 250, quindi, i treni che ora, complessivamente, percorrono la linea nell’arco delle ventiquattro ore.
La notizia degli oltre 800 treni giornalieri, però, nell’arco di quarantotto ore è stata smentita dagli stessi uffici di Rfi che hanno inviato una rettifica ufficiale a una comunicazione di fatto scorretta: «Non corrisponde al vero che ci saranno sulla linea 17 treni all’ora per ogni senso di marcia – hanno scritto a metà della scorsa settimana – La citazione è attribuita ad una missiva di Rete Ferroviaria Italiana che non è mai partita dai canali ufficiali della Società».
Che nuovi treni merce fossero in arrivo sulle tratte monzesi era cosa nota. Che arrivassero così presto nessuno, però, se lo sarebbe aspettato. In attesa di sciogliere il nodo e di capire chi ha inviato la comunicazione errata, Rfi rende noto che «ad ora, l’offerta commerciale sulla Milano-Chiasso non ha subito alcuna variazione nonostante l’entrata in vigore, lo scorso 11 dicembre, dei nuovi orari».
«Dal 2021, quando i lavori del San Gottardo saranno ultimati – ha precisato l’assessore alla Mobilità Paolo Confalonieri – è previsto, indicativamente, il passaggio di cento treni in più al giorno».
Difficile quantificare il numero preciso, ma la maggior parte di questi sarà dedicata al trasporto merci. Durante l’incontro pubblico che si è svolto martedì scorso al centro civico di via D’Annunzio gli animi dei monzesi che abitano lungo la ferrovia si sono presto scaldati: da San Rocco a via San Gottardo, sono decine le persone esasperate dai rumori e dalle vibrazioni generati dai treni.
Molte delle preoccupazioni, ora, si concentrano su quello che potrebbe essere il contenuto, pericoloso, di alcuni di questi convogli: si temono incidenti ed esplosioni in zone altamente abitate. E se i residenti di San Rocco e dintorni possono contare sull’avvio ormai imminente della posa delle barriere antirumore, quelli di San Biagio restano, per ora, senza alcuna data precisa da segnare in agenda. A placare i toni è intervenuto anche il sindaco Roberto Scanagatti che ha ricordato come gli accordi per l’aumento del numero dei convogli in transito siano stati stipulati nel 2004 tra governo italiano e governo svizzero: di decisioni comunali, in questo, c’è ben poco.
Intanto gli uffici tecnici dell’amministrazione comunale si mettono a disposizione dei cittadini agitati per le loro sorti. L’assessore Confalonieri ha invitato tutti gli interessati e i preoccupati a mettersi in contatto con gli uffici di via Procaccini, a prendere appuntamento con il personale e a discutere di tutti i dettagli rimasti poco chiari.
«Siamo dalla parte dei cittadini – ha spiegato – Conosciamo e rispettiamo i disagi che hanno subito e che si ritrovano ancora a sopportare i monzesi che abitano lungo la ferrovia. Abbiamo cercato, e cercheremo sempre di più, di fare il possibile per trovare delle soluzioni che possano essere condivise da tutti».
Il progetto che porterà all’installazione delle barriere fonoassorbenti nel quartiere di San Rocco non è immediatamente comprensibile per i non addetti ai lavori: troppe le variabili in gioco. Molti edifici sono stati costruiti, negli anni, a ridosso dei binari. «I tecnici hanno fatto un lavoro puntuale, ma eventuali precisazioni o suggerimenti saranno ascoltati e valutati», ha rassicurato Confalonieri.
«Conoscere quello che Rfi ha previsto abitazione per abitazione – ha commentato il sindaco Roberto Scanagatti – è un diritto. Ci mettiamo a disposizione anche per rendere noti, in futuri incontri pubblici, quelli che saranno gli avanzamenti dei lavori e per dare le informazioni più corrette anche su tutte le questioni che generano maggiore apprensione, come il transito nei treni merci di gpl e altre sostanze pericolose».