Taglio del cuneo fiscale e della burocrazia, sostegno del Made in Italy: le richieste delle piccole e medie industrie a Draghi

Il presidente Api Galassi augura buon lavoro al nuovo esecutivo: «capacità di agire e visione sono gli elementi essenziali per la riuscita nell’impresa di condurre l’Italia fuori dalla crisi».
Paolo Galassi
Paolo Galassi

Taglio del cuneo fiscale, semplificazione dei provvedimenti, commesse pubbliche attraverso l’avvio delle grandi opere in tempi rapidi, promozione e acquisto del Made in Italy, taglio della burocrazia: sono alcune delle richieste che la Associazione piccole e medie industrie (API) per voce del presidente Paolo Galassi esprime al nuovo governo Draghi, al quale sono andati gli auguri di buon lavoro.

«Non sarà facile ma bisogna affrontare i problemi chiave agendo in tempi rapidi – dice Galassi – Cosa si aspettano dal nuovo Governo le piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione lombarde? Taglio del cuneo fiscale, semplificazione dei provvedimenti, commesse pubbliche attraverso l’avvio delle grandi opere in tempi rapidi, promozione e acquisto del Made in Italy, taglio della burocrazia, digitalizzazione, infrastrutture fisiche e informatiche, pagamento degli arretrati per le forniture e i servizi alla pubblica amministrazione, ammodernamento della pubblica amministrazione per portarla ai migliori standard europei, uso dei fondi europei per lo sviluppo delle imprese. In poche parole: una politica industriale a misura di PMI».

«La squadra di Governo – aggiunge Galassi – è composta da tecnici e politici, capacità di agire e visione sono gli elementi essenziali per la riuscita nell’impresa di condurre l’Italia fuori dalla crisi. Saranno tante le azioni da compiere per non limitarsi solo ad usare i fondi europei, ma per “moltiplicarli”, quindi per fare in modo che ogni spesa sia un investimento per la crescita. Intendo sia la crescita del tessuto produttivo, che l’investimento sui giovani e sulla nascita di nuove imprese. Dobbiamo restare un faro della manifattura in Europa. Lavorare insieme per questo, perché solo un solido Paese produttivo ha le condizioni per prosperare, creare occupazione e costruire il futuro».

«Le PMI faranno la loro parte, ma hanno necessità che la politica investa su di loro e sul loro sviluppo. Siamo disponibili, come sempre, al dialogo per costruire e agire» conclude.