Il capannone era diventato un vero e proprio supermarket dell’illegalità. Al suo interno, a prezzi stracciati, si suppone, si poteva trovare di tutto, dalle confezioni di pomodori pelati alle motozappe, dalla carta igienica ai biscotti Crick, dalle macchine per caffè da bar alle finestre, o porte finestre, in legno e alluminio. Insomma, un bazar dove neanche i più fantasiosi grossisti del commercio cinese sarebbero mai potuti arrivare. E invece, proprio a Sulbiate, in via Mascagni, una donna originaria del Marocco, di 64 anni, era riuscita nell’impossibile.
Sulbiate: un magazzino pieno di cose rubate in altre aziende
Lei acquistava tutto, ovviamente, secondo l’accusa, di provenienza furtiva, e immagazzinava, in attesa che la sua “clientela” l’andasse a trovare. A piangere una trentina circa di aziende, sparse in tutta la Brianza, nel Lecchese e nella Bergamasca, che avevano dovuto fare i conti con la brutta sorpresa di essere visitati dai soliti ignoti. Ovviamente “soliti ignoti” per le vittime, ma non per l’imputata che quotidianamente era pronta a ricettare qualsiasi cosa le fosse portato. Queste, almeno, le accuse formulate nella citazione del rinvio a giudizio per la donna e per un suo complice, di origine rumena, di 51 anni. Rinvio a giudizio fissato per martedì prossimo, 19 settembre, davanti al giudice Gianluca Polastri e al rappresentante dell’accusa, dottoressa Paola Suglia. E’ utile ricordare che il reato di ricettazione prevede per chi al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da euro 516 a euro 10.329. Inoltre il Pm ha anche ravvisato il concorso di più persone nella commistione del reato e quindi la pena potrebbe anche essere aumentata.Al processo, ovviamente, sono state chiamate tutte le persone offese, i titolari, o i rappresentati legali delle aziende che hanno subito i furti che hanno presentato regolare denuncia. A loro spetterà anche la decisione di costituirsi parte civile.