“Sono vicino con la preghiera e con l’affetto al vostro dolore per la tragica uccisione di Giuseppina. Per sconfiggere il male del terrorismo sanguinario vogliamo collaborare con chi intende costruire la vera pace come autentica riconciliazione”. Lo scrive il cardinale Angelo Scola in una lettera al marito, ai familiari e agli amici di Giuseppina Biella, la donna di Meda rimasta uccisa nella strage di Tunisi.
Sul Cittadino in edicola sabato 21 marzo 2015 e nello store online (vai) pagine speciali sulla strage di Tunisi: il dolore di Meda e Desio per la morte di Giuseppina Biella, le storie a lieto fine delle turiste scampate al pericolo
“Carissimi,
sono vicino con la preghiera e con l’affetto al vostro dolore per la tragica uccisione di Giuseppina.
I barbari atti di violenza che hanno causato morti e feriti a Tunisi hanno duramente colpito la vostra famiglia e scosso la comunità di Meda, tutta la Chiesa e la società civile ambrosiana.
Preparandoci a celebrare il mistero della Pasqua guardiamo a Gesù Crocifisso. In quest’ora di grave prova e sofferenza invochiamo il Suo abbraccio di fratello e salvatore.
Da qui la nostra speranza, anche nell’ora più buia. La vicinanza affettuosa di parenti e amici, di tutta la comunità di Meda e dell’intera Diocesi possa portare conforto al vostro dolore.
La violenza dei terroristi che ha insanguinato Tunisi, l’Africa, il Medio Oriente e molte altre parti del Mondo, domanda a noi tutti gesti quotidiani di preghiera, di digiuno, di condivisione e di solidarietà. Per sconfiggere il male del terrorismo sanguinario vogliamo collaborare con chi – uomini delle religioni e di buona volontà – intende costruire la vera pace come autentica riconciliazione. La invochiamo come dono di Dio.
Mentre affidiamo a Dio la cara Giuseppina, a lei, Sergio, a tutti i familiari, alla comunità cristiana e a tutti i cittadini di Meda imparto una speciale benedizione”.