Ogni autunno si ripete l’allerta, ogni anno si contano i danni. Il Lambro nei mesi scorsi è esondato allagando alcune (le solite) zone di Monza, e riportando alla memoria la grande alluvione del 2002. «Noi però abbiamo la memoria corta, ci dimentichiamo queste cose da un anno con l’altro, anche gli interventi che dovrebbero partire entro quest’anno non penso saranno risolutivi, ma mi auguro possano ridurre di molto gli allagamenti». Così Atos Scandellari, presidente del circolo Legambiente di Monza, commenta l’avvio dei cantieri per il piano di sicurezza delle acque, che interesserà inizialmente la zona di Inverigo, per la stabilizzazione delle aree di esondazione naturale. I progetti ci sono, la speranza di tutti è che siano realmente efficaci.
Di questo e dello stato di salute delle acque del Lambro si parlerà durante il convegno “Lambro pulito, Lambro sicuro”, organizzato dal circolo Legambiente di Monza e dal Parco della Valle del Lambro, in programma per sabato 7 marzo, a partire dalle 9.30 nella sala E dell’Urban center. Un incontro con la popolazione fortemente voluto dagli organizzatori proprio per fare il punto sulla questione Lambro, dopo le sentenze per lo sversamento della Lombarda petroli, la stipula del contratto di fiume sottoscritto anche dal Comune di Monza e lo stanziamento di un milione di euro per la sicurezza idraulica.
«Non vogliamo che di Lambro si parli sono quando succedono i disastri – ha commentato Stefano Minà, collaboratore del Dipartimento di riqualificazione fluviale del Parco Valle Lambro -. Il tema della sicurezza del nostro fiume sta diventando centrale non solo per le amministrazioni ma anche nella sensibilità comune. E questo è un bene, per evitare che ci si ricordi del Lambro solo quando è troppo tardi». Scandellari e Minà saranno tra i relatori della giornata di convegno che verrà suddivisa in due momenti distinti: uno dedicato alla qualità delle acque del fiume e un secondo momento in cui si spiegheranno nello specifico gli interventi imminenti e futuri per mettere in sicurezza il bacino del Lambro.
«I lavori a Inverigo, i primi messi in calendario, dovrebbero aiutare a prevenire future esondazioni in tutti quei paesi che si trovano a valle del fiume, Monza per prima ma anche altri comuni», spiega Minà.
Lavori sui quali Legambiente vigilerà, «perché siano meno impattanti e si inseriscano al meglio nel contesto naturale», aggiunge Scandellari. Durante il convegno si parlerà anche del problema degli scarichi abusivi nel fiume e degli interventi messi in programma anche dal Comune di Monza, per controllare la rete fognaria.