Sport palestra di vita con Genitori si diventa: un progetto per allenare le emozioni

La onlus monzese Genitori si Diventa lancia “Allenare le emozioni”, percorso di buone pratiche per società, allenatori e famiglie. Perché lo sport è una palestra di vita, ma gli adulti devono dare il buon esempio. Il progetto si può sostenere alla Milano Marathon dell’8 aprile o attraverso Rete del dono.
Monza, il primo incontro dell’associazione Genitori si diventa
Monza, il primo incontro dell’associazione Genitori si diventa Fabrizio Radaelli

Genitori si diventa. Genitori sportivi, e tifosi migliori dei propri figli, si diventa anche con un aiuto in grado di guidare le emozioni e le reazioni che talvolta non permettono di dare il buon esempio. Perché è sempre passato il messaggio che lo sport sia anche una palestra di vita. Ma non è detto che i genitori siano capaci di utilizzare nel miglior modo quegli “attrezzi” che vengono offerti dai figli impegnati sui campi da calcio, sottorete o altrove.

Talvolta si eccede nel tifo, altre volte nelle aspettative. E così si sbaglia, pur in buona fede. Proprio per questo la onlus “Genitori si diventa” evolve dal suo originario impegno, quello di sostenere genitori adottivi, e dà vita a un progetto in grado di allenare quelle emozioni.

«Lo sport è fonte di salute fisica e di benessere psicologico per i nostri figli – spiegano dalla onlus nata a Monza e poi diffusa in tutta Italia – Le emozioni che si generano sono molte e toccano aree importanti nello sviluppo. Pensiamo ad autostima, capacità di interagire positivamente con i compagni, frustrazione, risoluzione dei conflitti, empatia, capacità di collaborare e comunicazione».
È con tutto questo che i piccoli-giovani sportivi costruiscono un bagaglio di competenze (che gli esperti chiamano life skills) che trasporteranno poi anche nella vita quotidiana, con i compagni di scuola, gli amici e in famiglia.

«Ci interroghiamo spesso – spiega Serena Barzaghi, referente monzese di “Genitori si diventa” entrata in associazione 12 anni fa, proprio con un’adozione e rimasta a dare una mano – sulla capacità dei genitori di supportare correttamente i propri figli nella pratica sportiva. Quali sono allora gli atteggiamenti più appropriati? E il nostro confronto si allarga anche agli allenatori (spesso anche genitori) che oltre alla tecnica sportiva devono avere una speciale attenzione per lo sviluppo delle life skills. Vorremmo che i genitori, gli allenatori e gli stessi ragazzi mettessero in campo gli atteggiamenti più corretti, le interazioni migliori e le risorse necessarie».

L’idea, in collaborazione con B-Skilled, è dunque quella di creare un team di esperti in psicologia dello sport in grado di incontrare i ragazzi, gli allenatori e i genitori delle società sportive interessate per lavorare su questi temi e per condividere gli strumenti più efficaci.

“Genitori si diventa” lavora da molto tempo nelle scuole e questo è il modello, di relazione e coinvolgimento, che porterà anche nell’ambito sportivo. Una prima serata di presentazione si è già svolta nella sede della onlus, a febbraio. Tanti, genitori e allenatori, i presenti interessati. Ora si tratta di raccogliere fondi per portare avanti il progetto. Ed è qui che i volontari si stanno concentrando. L’idea, già attuata lo scorso anno per un altro percorso nelle scuole, è quella di partecipare alla Milano Marathon.
«Iscriversi e correre con noi alla maratona del prossimo 8 aprile, ci darà modo di sostenere il progetto. Dunque, partecipate» è l’appello di Alessandro Valtolina, tra i volontari della onlus.

Per saperne di più è possibile scrivere a diventaremb(at)genitorisidiventa.org. Donazioni immediate sono possibili anche tramite la Rete del Dono (www.retedeldono.it).

Genitori si diventa onlus nasce nel 1999 su iniziativa di famiglie adottive a Monza per poi diffondersi in tutta Italia. È da sempre impegnata in campagne di informazione, aiuto e supporto su tematiche legate a minori in stato di disagio e abbandono e a sostegno dei genitori adottivi e di quanti si avvicinato all’adozione, nonché a favorire una cultura dell’adozione. I volontari sono di fatto una rete di famiglie solidali e attive che danno vita a uno spazio dove condividere i piaceri e le difficoltà dell’essere genitori. La onlus ha sede in via Prina, 15.