Finalmente una buona notizia per i lavoratori e le lavoratrici della Villa Reale di Monza. Per loro è stata avviata la procedura di attivazione dell’ammortizzatore sociale FIS (Fondo di integrazione salariale). «Finalmente -afferma una nota della Cgil di Monza e Brianza- queste persone vedono premiato il loro impegno e la loro lotta per il mantenimento dell’occupazione dopo settimane difficilissime di incertezza. Sono persone che si trovano in fortissima difficoltà per l’assenza di reddito».
La notizia dell’erogazione dell’ammortizzatore è stata data ieri sera durante un’assemblea sindacale svoltasi in videoconferenza. «Durante l’audizione alla IV commissione del Consiglio regionale della Lombardia dello scorso 14 gennaio -prosegue il sindacato- avevamo richiesto e ottenuto rassicurazioni dalla struttura regionale che si occupa di crisi e ammortizzatori sociali sull’adeguatezza dello strumento del FIS per tutelare il reddito e mantenere i livelli occupazionali in attesa della riapertura della Villa Reale al pubblico».
L’ammortizzatore coprirà il periodo che va dal 1 gennaio 2021 fino al prossimo 31 marzo. «Si tratta di un primo risultato conseguito anche grazie all’impegno di Polis Lombardia e del senso di responsabilità che è prevalso sulle dinamiche di contenzioso tra il Consorzio e il privato Cultura Domani» fanno sapere dalla Cgil che continuerà ad essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. Secondo il sindacato ora è necessario dare seguito agli impegni assunti e condivisi in maniera trasversale dalle istituzioni che compongono il Consorzio (Comune di Monza, Comune di Milano, Regione Lombardia e Ministero dei beni Culturali).
Due gli aspetti imprescindibili: «riaprire la Villa Reale alla cittadinanza il prima possibile e fare in modo che dietro il portone della Villa Reale, quando aprirà, ci siano gli stessi lavoratori e lavoratrici che in questi anni hanno acquisito competenze e professionalità al servizio della cittadinanza dentro il bene culturale più importante del territorio. Persone che hanno diritto e meritano questo traguardo riconquistando il loro lavoro».