Il sindaco di Ceriano Dante Cattaneo scrive all’Esercito richiedendo uno stanziamento di truppe nelle Groane. Inviata direttamente al Ministro della Difesa e al comando militare della Lombardia, la missiva chiedere un intervento eccezionale contro la presenza di spacciatori e tossicodipendenti nelle aree boschive del Parco. «C’è l’esigenza crescente di attivare forme di presidio del territorio straordinarie che, è ormai evidente a tutti, non possono essere garantite con le normali dotazioni d’organico delle Forze dell’ordine locali», dice il sindaco Dante Cattaneo.
«A loro va ancora una volta il nostro sincero ringraziamento per gli sforzi profusi e i risultati ottenuti, quasi sempre vanificati da perversi meccanismi di presunta Giustizia che rimettono in libertà dopo poche ore anche soggetti illegalmente presenti sul territorio italiano, privi di fissa dimora e magari persino con precedenti penali specifici». L’idea sarebbe di coinvolgere l’Esercito per esercitazioni, proprio come avveniva sino ai primi anni ’90 e come è stato fatto a Pisa con i parà della Folgore.
«Le persone per bene di certo non proverebbero alcun disagio nell’incontrare nel bosco personale militare con una divisa che rappresenta lo Stato, piuttosto che tossicodipendenti in stato di alterazione o delinquenti pluripregiudicati, spesso addirittura stranieri già espulsi, che minacciano anche mostrando armi, convenzionali e non. Confidiamo che almeno l’Esercito possa darci risposte più concrete rispetto alle precedenti lettere inviate a Ministero dell’Interno, Prefettura a Governo».
Hanno patteggiato, davanti al giudice del tribunale di Monza, Silvia Pansini, una pena a 18 mesi di reclusione (senza pena sospesa) i due spacciatori marocchini “pizzicati” all’interno del parco delle Groane con addosso circa una quarantina di grammi di droga o giù di lì, equamente distribuita tra eroina, cocaina e marijuana. Una situazione, quella dello smercio al Parco delle Groane, tristemente nota che non accenna a migliorare neppure di fronte ai numerosi arresti che vengono effettuati quasi quotidianamente. I due giovani spacciatori nordafricani, rispettivamente di 19 e 25 anni, sono stati giudicati in aula a Monza martedì mattina con il processo per direttissima. Dopo il patteggiamento sono stati liberati.