Solaro, morte di Michele Garruto: «Corpo per ore sull’asfalto per un cavillo burocratico»

Polemiche e dolore intorno alla morte del parrucchiere Michele Garruto: il corpo senza vita lasciato per ore sull'asfalto. Lo sfogo di Francesco Facchinetti.
Michele Garruto Solaro
Michele Garruto Solaro

La morte di Michele Garruto ha lasciato nello sgomento tutta la comunità del saronnese. Il ragazzo è scomparso in un tragico incidente stradale in moto nel primissimo pomeriggio di giovedì 7 luglio. Era molto conosciuto in tutta la zona per la sua attività professionale, era un parrucchiere di fama e premiato in vari concorsi nazionali ed aveva due saloni, uno a Solaro, dove abitava, e uno a Rovellasca.

Solaro, morte di Michele Garruto: la strada dell’incidente al confine tra le province di Como, Varese e Monza

La sua tragica sorte ha colpito molti per la persona che era, ma ha scioccato tutti per il trattamento riservato alla salma, che è rimasta sull’asfalto per ore in attesa che si risolvessero i cavilli burocratici legati alle competenze territoriali. Come denunciato anche dal consigliere regionale Marco Colombo e da Francesco Facchinetti, amico di famiglia.

La strada in cui è avvenuto l’incidente infatti si trova al confine tra le province di Como, Varese e Monza e addirittura è stato richiesto l’intervento dei tecnici comunali per verificare i mappali.

Francesco Facchinetti storie Instagram
Francesco Facchinetti storie Instagram

Solaro, morte di Michele Garruto: «Sui confini dei comuni, non sapevano con quale ambulanza portarlo via»

«Mentre il cadavere della vittima, il fratello di un mio caro amico – dice il cantante Facchinetti nelle storie del suo profilo Instagram rimaneva per ore sull’asfalto sotto gli occhi dei parenti accorsi una volta scoperta la notizia. Per un cavillo burocratico, sui confini dei comuni, non sapevano con quale ambulanza portarlo via. In che paese siamo? Un paese che ci chiede il 50% del frutto del nostro lavoro in tasse, ma non ci tutela nemmeno da morti. Nel dna mi sento italiano, ma quello che sta succedendo mi fa schifo. Siamo arrivati al tempo delle bestie. Spero che queste mie parole possano arrivare alle autorità competenti e spero che quanto meno permettano ai famigliari del ragazzo di vedere la salma prima di lunedì». Salma che in questo momento è sotto sequestro all’ospedale di Busto.